Di Lorenzo Guaia
I nuovi regolamenti comunali che integrano le norme CITES sono ora difficilmente impugnabili, e stanno funzionando egregiamente (3). Se ne sono accorti i circensi che lamentano di riuscire ad avere i permessi solo da due comuni su dieci (4).
Tuttavia, anche se molti, e non solo gli animalisti, ritengono ignobili questo tipo di spettacoli, una soluzione definitiva e favorevole agli animali è ancora un obbiettivo difficile da raggiungere, anche per il supporto che alcuni personaggi pubblici stanno dando al mondo circense. E’ ben noto che gli onorevoli Giovanardi e La Russa hanno più volte sostenuto la presenza degli animali nei circhi, e anche personaggi importanti del mondo della cultura come Philippe Daverio e Camillo Langone lo hanno fatto, facendosi scudo con la legge 337 del 1968 con cui lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e incoraggia il consolidamento e lo sviluppo del settore.
Naturalmente i circensi sono molto spaventati per come si stanno mettendo le cose, e anche per la concreta possibilità di non avere più accesso ai contributi e sovvenzioni statali, denaro pubblico elargito grazie al Fondo Unico dello Spettacolo.
Solo un piccolo esempio: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con atti repertorio n° 976 e n° 1909, ha stanziato nell’anno 2013 oltre6.550.000 euro da destinare alle attività circensi (5), denari che tuttavia sono ben poca cosa rispetto agli anni d’oro del circo. D’altra parte anche il Parlamento sta diminuendo sempre più i contributi, e il 24 settembre 2013 l’Aula del Senato ha approvato l’ordine del giorno G9.205 al disegno di legge n. 1014 a firma De Petris, Repetti, Cirinnà, Taverna, Cotti con il quale si impegnava il Governo “a prevedere, nei prossimi provvedimenti, una riduzione progressiva dei contributi”.
Difronte a tutto questo, i circensi reagiscono, e anche duramente.
A volte la reazione è molto plateale, come è accaduto a Matera. Dopo che il comune per anni si è opposto ai circhi, i circensi hanno ingaggiato una serie di iniziative ai limiti della legalità. “Eclatante l’episodio dell’ippopotamo fatto passeggiare tra i bambini nella centrale via Dante, alcuni anni orsono; o degli elefanti pungolati con scariche elettriche in pieno centro cittadino” come riportato da Gea Press il maggio del 2011 (6).
A Latina invece, in aprile di quest’anno, è stata perfino celebrata la “Giornata mondiale del circo”, portando nella pubblica piazza uno spettacolo all’aperto, con leoni in gabbia e addestratore. Scopo della manifestazione è stato il sensibilizzare la popolazione, e in particolare le molte scolaresche presenti, che il circo con gli animali sarebbe bello. Ai bambini è stato regalato un quadernone da colorare, e poi è stato fatto vedere come si addestrano i leoni.
Sarà poi vero che i leoni in gabbia amano i loro padroni? E sarà vero che i loro padroni, quando lo spettacolo è finito, e le luci sono spente, continueranno a trttare bene i propri animali?
Una cosa è certa: al circo gli animali non si divertono affatto…
Fonti e note:
2)Un elenco molto dettagliato dei paesi che hanno vietato completamente, o hanno adottato norme molto severe di restrizione, è pubblicato sul sito dell’organizzazione animalista OIPA
Questi sono i paesi Europei:
Austria, Belgio, Croazia, Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Malta, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Portogallo e Olanda.
Questi nel resto del mondo:
Divieti parziali: USA, Canada, Argentina, Brasile, Colombia, Nuova Zelanda
Divieti totali o quasi: Costa Rica, Australia, India, Israele, Messico
3) Regioni Emilia-Romagna (2012)
Comuni con Regolamento CITES: Da Imola a Vercelli, da Modena a Vigevano, da Bologna a Parma, e poi Ferrara, Cagliari, Milano, Torino, Comacchio, Genova, Verbania, Roma, Arezzo, Viterbo, Padova e molte altre
4) dichiarazione del titolare del circo Grioni, del 10 novembre 2014
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