E’ durato una decina di minuti a Kiev il secondo Gay Pride nella storia dell’Ucraina, interrotto dalle violenze degli ultranazionalisti. Almeno sei persone, in gran parte poliziotti, sono rimaste ferite.
Un manifestante ci ha raccontato di essere stato aggredito all’improvviso da un gruppo di tre persone e denuncia un clima di intolleranza: “Delle persone vengono picchiate, si verificano attacchi come questi e la società non presta attenzione. E’ per questo che si devono organizzare manifestazioni del genere, per mettere in evidenza questo problema”.
“Mi sento a disagio”, afferma un’altra manifestante. “Penso sia intollerabile. Sono venuta semplicemente per difendere dei principi che condivido e scopro che delle persone avrebbero potuto attaccarmi “.
Un centinaio di persone ha sfilato per la “marcia dell’uguaglianza” lungo il fiume Dnipro e lontano dal centro. Il luogo era stato comunicato a partecipanti e giornalisti soltanto stamattina, per motivi di sicurezza. Nonostante questo, gli ultranazionalisti di Pravy Sector si sono scagliati contro la polizia, lanciando pietre e cassonetti della spazzatura, circa 25 sono stati arrestati. Il sindaco Vitali Klitschko aveva proposto la cancellazione della marcia, per le minacce proferite dagli estremisti di destra.
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