Di Elisabetta Longo
«Ci auguriamo che il caldo dell’estate possa portare un aumento dei consumi di birra, tipica bevanda rinfrescante della stagione. Sempre che questa non sia un’estate inaspettatamente piovosa come quella del 2014», scherza Alberto Frausin, presidente di Assobirra. Lanciando a Milano la campagna #lasceltagiusta, Frausin preferisce cominciare con una battuta la presentazione dei dati che testimoniano come l’aumento delle accise sulla birra abbia assestato un duro colpo al settore. Le tasse su questo prodotto di largo consumo sono rapidamente cresciute da ottobre 2013 a gennaio 2015, per un aumento totale di oltre il 30 per cento. Assobirra si era già fatta promotrice della campagna “Salva la tua birra”, spiegando agli italiani come un sorso su due della loro amata bionda in un certo senso se lo beva il Fisco.
«Ci auguriamo che il caldo dell’estate possa portare un aumento dei consumi di birra, tipica bevanda rinfrescante della stagione. Sempre che questa non sia un’estate inaspettatamente piovosa come quella del 2014», scherza Alberto Frausin, presidente di Assobirra. Lanciando a Milano la campagna #lasceltagiusta, Frausin preferisce cominciare con una battuta la presentazione dei dati che testimoniano come l’aumento delle accise sulla birra abbia assestato un duro colpo al settore. Le tasse su questo prodotto di largo consumo sono rapidamente cresciute da ottobre 2013 a gennaio 2015, per un aumento totale di oltre il 30 per cento. Assobirra si era già fatta promotrice della campagna “Salva la tua birra”, spiegando agli italiani come un sorso su due della loro amata bionda in un certo senso se lo beva il Fisco.
IL RESTO D’EUROPA. «Dal momento in cui sono aumentate le accise i ricavi della filiera birraria sono calati», spiega Frausin. «Nei primi mesi del 2015 abbiamo avuto un’ulteriore flessione negativa: -3 per cento. Abbiamo chiesto più volte al Governo di non continuare ad aumentare le accise sul nostro settore, ma al contrario di diminuirle, o per lo meno di assestarle.
La situazione negli altri Paesi europei è molto diversa: innanzitutto le accise sulla birra, là dove sono presenti, sono inferiori a quelle italiane, e poi le variazioni riguardano anche vino e superalcolici. In Italia invece ci rimettono solo i consumatori di birra, un prodotto alcolico di per sé molto meno costoso di altri, quindi preferito dai ceti meno abbienti».
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.tempi.it/cosi-il-fisco-si-beve-la-nostra-birra-ma-a-spese-vostre#ixzz3e73LZRxe
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