L'origine del mito di Babbo Natale nella rappresentazione del dio germanico Odino/Wotan
Con Odino-Wotan, affrontiamo l’aspetto divino archetipico di Babbo Natale. Emergendo dalla notte invernale sulla sua slitta trainata dalle renne, con le campanelle tintinnanti, Babbo Natale rinvia a un’immagine della caccia selvaggia delle antiche notti di Jul. Il condottiero di questo corteo è il grande dio della tradizione nordica Odino-Wotan. La radice etimologica del suo nome, Od (VN)/Wut (Gmq), traduce un’idea di «furore estatico, possessione» (vedi il VA, wuthered, «stregato», il gotico wôds, «posseduto»). È dunque il dio dell’estasi, della trascendenza iniziatica, ma anche della poesia e, logicamente, della magia. Ancora più interessante dal nostro punto di vista, Odino sarebbe un dio del «dono» e la runa (carattere del Nord dalla dimensione magico-culturale) associata a questa funzione sarebbe Gebo, anche abbreviazione dell’inglese Christmas, Xmas. Odino-Wotan è il signore delle rune, da cui ha ricevuto la conoscenza autosacrificandosi («dono» di sé) sull’albero del mondo Yggdrasill. Alcuni autori (Georges Dumézil, ad esempio), ipotizzano che il nome «runa» derivi da una radice indoeuropea (veicolante l’idea di «legame») che avrebbe formato ugualmente i nomi divini Varuna o Urano. Di questi ultimi, Marie-Christine Mottet dice che «gli dèi celesti urani sono gli antenati delle divinità di tutte le religioni. Sono creatori, buoni ed eterni (vecchi)». Questo rapido ritratto potrebbe essere applicato alla perfezione al nostro Babbo Natale senza età e creatore, con i suoi assistenti folletti, di svariati doni(fino ai doni supremi: la vita e la gioia). Si adatta a meraviglia a Odino, il cui soprannome è proprio il «vecchio». E Marie-Christine Mottet d’altronde aggiungeva:
Come un dio urano, Babbo Natale è increato ed eterno. Non esiste mito che racconti la sua nascita, che evochi le sue origini. Non è immortale perché scompare ogni anno e «muore» per ogni bambino dopo alcuni anni, ma è eterno perché ricompare a ogni Natale e rivive nel cuore delle nuove generazioni.
Ora, la tradizione nordica relativa a Odino è innanzitutto quella dell’Eterno Ritorno. Ogni anno, Jul annuncia il ritorno del sole. Gli dèi di questa spiritualità sono mortali. Il Ragnarök (il compimento del Destino delle Potenze, che alcuni hanno impropriamente tradotto con Crepuscolo degli dèi) verrà. Gli dèi moriranno. Ma, come insegna il testo sacro della Völuspa, rinasceranno e ritornerà un’Età dell’Oro in cui ritroveranno le tavolette dorate contenenti i misteri antichi. Inoltre, accanto alle funzioni più marziali, Odino-Wotan è il dio della Gioia. Mentre noi lo chiamiamo con il suo doppio nome scandinavo (Odino) e germanico(Wotan presso gli antichi Germani e Woden presso gli Anglosassoni), anticamente era chiamato Wotanaz. L’iniziale di questo nome è la runa Wenn, che significa la «gioia». Odino-Wotan è una divinità sciamanica. È intimamente legato all’albero del mondo, Yggdrasill (l’albero di Natale ne sarà una rappresentazione). Questo nome si traduce con «destriero di Ygg». Ora, Ygg il «temibile» è un soprannome di Odino. Questo destriero, dunque, non è altro che il cavallo magico a otto zampe Sleipnir, che conduce la caccia selvaggia e trasporta il dio da un mondo all’altro. Yggdrasill, l’albero del mondo, è un sentiero di iniziazione (impiccandosi a esso, Odino acquisisce la conoscenza delle rune). Ristabilendo la tradizione dell’albero di Natale - sempreverde (eterno ritorno) - accanto a Babbo Natale, il mondo moderno ha ricostituito l’antica coppia iniziatica Odino-Wotan/Yggdrasill. I corvi di Wotan, inoltre, Hugin, il «pensiero» e Munin, la «memoria», non sono forse un riflesso degli accompagnatori tenebrosi? Non riferiscono al dio le azioni e i gesti umani, stigmatizzando il cattivo comportamento dei monelli e tessendo le lodi della nobile condotta dei meritevoli?
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://damadiavalon.blogspot.it/2013/01/babbo-natale-il-dio-odino-wotan.html
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