Di Martino De Mori
Il drone di un gruppo di ricerca della National Geographic Society ha sorvolato le misteriose e pressoché inesplorate piramidi del regno della Nubia, nel Sudan, offrendo per la prima volta una visione d'insieme di questo complesso (video in inglese) che gli archeologi stanno studiando.
NASCOSTE PER TREMILA ANNI. Nel deserto sudanese, a più di 2.000 km a sud della piana di Giza, si contano circa 255 piramidi dislocate in tre zone e risalenti alla civiltà nubiana. Sono costruzioni sopravvissute nel mistero per oltre tremila anni, anche perché quasi del tutto ignorate dai turisti. Ora possiamo ammirare parte di questi siti nella loro interezza e, grazie al volo del drone, capirne la disposizione.
EL-KURRU. Il filmato fa parte di un più ampio documentario di National Geographic che racconta gli scavi guidati da Geoff Emberling nel sito di El-Kurru, i primi nell'arco degli ultimi 100 anni. Si tratta di un cimitero reale costruito durante il regno di Kush, a partire dal 1070 a.C.
NASCOSTE PER TREMILA ANNI. Nel deserto sudanese, a più di 2.000 km a sud della piana di Giza, si contano circa 255 piramidi dislocate in tre zone e risalenti alla civiltà nubiana. Sono costruzioni sopravvissute nel mistero per oltre tremila anni, anche perché quasi del tutto ignorate dai turisti. Ora possiamo ammirare parte di questi siti nella loro interezza e, grazie al volo del drone, capirne la disposizione.
EL-KURRU. Il filmato fa parte di un più ampio documentario di National Geographic che racconta gli scavi guidati da Geoff Emberling nel sito di El-Kurru, i primi nell'arco degli ultimi 100 anni. Si tratta di un cimitero reale costruito durante il regno di Kush, a partire dal 1070 a.C.
Come gli Egizi, i Nubiani seppellivano i membri della famiglia realedentro strutture piramidali, per aiutare le loro anime a raggiungere l'aldilà . Quelle di El-Kurru sono però diverse rispetto a quelle di Giza: le pietre sono più ruvide, le dimensioni sono ridotte (la più alta misura 30 metri, contro i 139 metri della Grande Piramide) e le scalinate più ripide.
DRONE RIVELATORE. Agli archeologi spetta ora un lungo lavoro per completare lo scavo del sito e studiarlo, a partire dai metodi di costruzione, per poi scoprire le ragioni che portarono al crollo del regno Kush nel 300 d.C. In questo la visione aerea dei droni è di grande aiuto, spiega Alan Turchik, che li guida per conto della National Geographic Society: «Volando al di sopra si possono cogliere le tracce delle connessioni fra le piramidi e i templi e fra questo e gli altri siti».
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