Che Genesi e gran parte del materiale contenuto nella Bibbia siano echi di eventi immortalati su pietra precedentemente dai Sumeri è ormai cosa nota. La religione ebraica, nata dal culto del dio En.Lil e della sua stirpe, è giunta a noi come religione monoteista e ha spianato la strada per il cristianesimo e l' islamismo.
Ma nella sua fase iniziale l' ebraismo non conosceva una singola divinità.
Quando leggiamo nella Bibbia il plurale Elohim non dobbiamo lasciarci ingannare dalle spiegazioni che ora ci vengono date dagli interpreti e apologeti di una religione monoteista. Loro dicono infatti che Elohim è un plurale majestatis però non sanno o non vogliono spiegare perché in alcuni casi verrebbe usato questo plurale majestatis e altre volte invece la versione singolare.
La realtà è che il termine Elohim, plurale di Eloah (provenienti entrambi dalla radice El = Signore/Dio), indica una 'collettività' di dei. Ciò è eco delle innumerevoli iscrizioni sumere in cui si parla di 'consiglio degli dei', dei 'sette che decretano i fati' etc.
Abbiamo già affrontato in un precedente articolo (vedi: La nascita di Satana) il tema fondamentale dell' enoteismo ebraico e di come venne creata la figura di Satana riferita alla stirpe enkita (En.Ki, fratellastro di En.Lil, e tutta la sua progenie, erano rappresentati dal Serpente).
Qui andremo invece ad analizzare in profondità la nascita e l' evoluzione della figura di El fino ad identificare yahweh.
1) Da En.Lil a El
En.Lil, figlio di Anu, fratellastro di En.Ki, era considerato in Mesopotamia la maggiore divinità. Anche se a capo del pantheon sumero stava Anu, la sua figura era più quella di un 'patrono' che quella di un Dio-guida. Era una 'carica onoraria' inquanto padre delle due divinità principali, appunto En.Lil ed En.Ki le quali, assieme ai loro discendenti, fecero nascere ed evolvere la civiltà a Sumer.
Il nome En.Lil significa letteralmente 'Signore del Vento/Aria' ma il termine Lil ha anche il significato di 'potere, comando'. Da qui la traduzione di 'Signore del Comando' che viene fatta in molte tavolette sumere dedicate all' esaltazione della figura di questa divinità.
En.Lil veniva chiamato anche Ellil, nome da cui è nata poi la radice accadica Ilu per descrivere gli dei, e dalla quale a sua volta nacquero il termine ebraico El e quello arabo Allah.
El, dunque, non era un nome proprio di una divinità ma un termine descrittivo.
Uno degli appellativi accadici di En.Lil era Ilu.Kur.Gal, 'Signore della Grande Montagna', che è esattamente lo stesso epiteto che l' ebraismo usa per la sua divinità con il nome El Shaddai.
A questo punto è bene tenere presente una cosa: essendo l' ebraismo nato dalla devozione a En.Lil, è a lui che vengono attribuiti tutti gli eventi e le azioni principali e 'positivi' per la civiltà ebraica. A lui e alla sua progenie.
Analizziamo quindi alcuni episodi raccontatici dalla Bibbia che trovano riscontro in testi sumeri e che riguardano En.Lil, permettendoci di effettuare questa identificazione tra le due divinità.
1.1) La Creazione
Nel racconto della creazione dell' uomo, il testo biblico ci racconta che 'Gli Elohim (quindi un numero minimo di 2 divinità) crearono Adamo dalla terra, [...] maschio e femmina li crearono[...]'.
Successivamente si dice che 'Allora Il Signore Dio (singolare) piantò un giardino nell' Eden a Oriente, e vi pose Adamo, perché lo coltivasse [...]'.
Nelle bibbie moderne il tutto viene ridotto al singolare, ma è rimasta la differenza di denominazione tra i due passaggi. Nel primo si parla di 'Dio' che rivolgendosi a qualcuno dice 'Creiamo l' uomo a nostra immagine', nel secondo si parla del 'Signore Dio' e i verbi sono al singolare.
Da una analisi attenta si comprende come un gruppo di dei nel primo passaggio crei l' uomo, e come poi un singolo dio, nel secondo passaggio, lo ponga nel giardino dell' Eden.
Andando a leggere le traduzioni di alcuni miti sumeri, troviamo una esatta corrispondenza.
Il primo passaggio della Genesi corrisponde a un testo che in forma contratta è stato incluso nell' Enuma Elish e che racconta di una riunione di divinità (vengono menzionati Anu, En.Lil , En.Ki e poi Nin.Hur.Sag che viene convocata) durante la quale En.Ki propone di creare un essere che porti il fardello del lavoro che spettava agli dei. Le parole usate d En.Ki e tramandate nel mito sono:
'L' essere di cui parlo esiste già, dobbiamo solo imprimergli il nostro marchio'.
Anche qui, come nel primo passaggio della Genesi, abbiamo un discorso tra varie divinità, l' uso del plurale, e l' intenzione di creare un essere umano ad opera di più divinità.
Il testo sumero continua con 'Guardate, abbiamo qui Mami (uno degli epiteti di Nin.Hur.Sag), che sia lei a dare vita al nuovo essere' e con la risposta di Nin.Hur.Sag: 'Da sola non posso farlo, abbiamo qui En.Ki dio di grande sapienza, che sia lui ad aiutarmi in questa impresa'.
Anche in questo passaggio quindi si fa riferimento al fatto che la creazione avviene ad opera di almeno due diverse divinità.
Il secondo passaggio della genesi corrisponde al testo sumero in cui l' Adapa, l' essere appena creato, viveva nell' Ab.Zu, sotto il dominio di En.Ki, il suo creatore. In questo testo si racconta di come gli altri dei che vivevano e lavoravano nell' E.Din (Mesopotamia) si ribellarono ad En.Lil (sotto il cui dominio stava la zona) chiedendo che 'Anche a noi sia portato il Lu.Lu e che sopporti lui le nostre fatiche'. Fu allora che En.Lil con un 'raid' nell' Ab.Zu rubò l' Adapa e lo portò nell' E.Din, nella zona a est dell' Eufrate (l' Eden a Oriente).
Anche in questo caso, come nel corrispondente racconto biblico, il protagonista è UN dio e non un gruppo.
1.2) Il Diluvio
Nel racconto biblico del Diluvio Universale, Dio decide di sterminare gli uomini a causa della loro 'corruzione morale'. Questo Dio decide di mandare un diluvio che avrebbe distrutto ogni forma di vita e simbolicamente lavato il peccato dal mondo.
Improvvisamente però leggiamo che 'Noè trovò grazia nel cuore di Dio perché era un uomo giusto'. Quindi Dio cambia idea e decide di salvare non solo Noè, ma anche sua moglie, i suoi 3 figli, e le 3 nuore.
Dio va da Noè e gli dà istruzioni per costruire una barca nella quale dovrà salire con la famiglia prima del diluvio, e stipare provviste animali e vegetali per poter far ripartire la vita dopo la catastrofe.
Il racconto sumero è molto più dettagliato.
E' sempre En.Lil che decide di distruggere i discendenti di Adapa a causa del loro proliferare: 'Le loro voci mi arrecano fastidio, il loro accoppiarsi mi toglie il sonno, [...] ma non posso fare niente contro loro per causa di mio fratello, Egli li protegge'. Successivamente En.Lil convoca En.Ki e gli intima di usare il suo potere per 'correggere i danni che la tua creazione ha portato... crea quindi un diluvio che spazzi via l' uomo dalla terra', ma En.Ki risponde che 'questo non è mio potere, non è una azione per me... è una azione per te, En.Lil, e tuo figlio Nin.Ur.Ta. Se vuoi un diluvio dì a Nin.Ur.Ta di aprire le porte del cielo'.
La frase conclusiva del passaggio, pronunciata da En.Lil, è una trasposizione della frase del racconto biblico: 'Ecco io allora lo farò da me... manderò il diluvio per spazzare l' uomo dalla terra'.
Nel racconto sumero però troviamo una differenza significativa. Mentre nella Genesi è Dio a cambiare idea all' ultimo momento e decidere di salvare Noè e la famiglia, nel corrispondente passaggio sumero è En.Ki a voler salvare Utnapistim, suo sacerdote, dirigendosi fuori dalla sua casa e facendo finta di parlare a un paravento di canne (in modo che comunque Utnapistim potesse sentirlo), perché En.Lil aveva fatto giurare agli altri dei di non rivelare la sua intenzione. Le parole del testo sumero iniziano con 'O capanna di canne ascoltami! O Muro ascoltami! Abbatti questa casa, lascia qui ogni tuo bene terreno e costruisci una nave, riempila di tutto ciò che è vivo [...]'.
Questa divisione dei ruoli di distruttore e di salvatore nel testo sumero, nel momento in cui si sono attribuite a En.Lil tutte le azioni 'positive' compiute da altri dei, è stata tradotta nell' improvviso quanto sospetto 'cambiamento di idea' che compare nella Genesì.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://gizidda.altervista.org/religioni/jahve.html
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