Di Andrea G.
Uno dei simboli più presenti nella quotidianità è senza alcun dubbio la croce. La troviamo nei segnali stradali, in matematica, nella magia, nella musica e in tante altre situazioni ma principalmente in ambito spirituale e soprattutto collegata alla religione. In questo articolo tratterò le numerose ed ampie dimensioni di interpretazione che il simbolo possiede, tanto per l'uomo come per il cosmo, è un simbolo archetipo trovato in tutte le culture, per questo motivo si può dire che la croce ha un carattere universale. La parola "croce" deriva probabilmente dal sanscrito krugga che significa "bastone"; i Greci la chiamarono stauròs, "palo"; gli Ebrei 'es "albero". Questi nomi indicano l'origine primitiva della croce come supplizio: un albero o un palo al quale i condannati venivano confitti con chiodi, o legati con funi, oppure impalati.
La croce è (in quasi tutti i casi) convergente con il numero quattro, le quattro braccia riportano al più simbolico tra i numeri e intorno al numero quattro si incontrano credenze in molte culture, anche lontane dal cristianesimo. Il numero quattro riporta subito al quadrato, simbolo di ordine contrapposto al cerchio, superamento del dualismo, che viene portato nel quadrato, simbolo di completezza ma anche di mistero. Il quadrato simboleggia la capacità dell'uomo di portare ordine nel cosmo. La croce però contiene anche il centro, quindi il superamento della quadrinomia mediante il raggiungimento dell'origine dei 4 elementi, attraverso il passaggio al numero successivo, il cinque, ovvero alla "quintessenza" l'elemento puramente immateriale, lo spirito del mondo, dal quale sono stati generati, e separati nelle 4 direzioni i 4 elementi (aria, acqua, fuoco, terra).
Una diversa chiave di lettura invece collega la croce al numero 3, due assi (2) che si uniscono formando un (1) punto (2+1=3) un potente simbolo esoterico legato alla nascita-crescita-morte. E qui l'associazione ad un simbolismo sessuale è inevitabile, è molto evidente l'unione del maschile (verticale) con il femminile (orizzontale), quindi uomo-donna-prole, che ritroviamo nell'idea della fecondità simboleggiata dalla croce, ed esemplifica come le energie e le forme materiali si muovano spesso in un sistema binario o doppio, capace di generare una terza energia molto potente. La raffigurazione stilizzata di due persone di sesso diverso che si uniscono intimamente fra loro per dar vita a una nuova creatura, ci induce a riflettere su un altro significato della Croce, e cioè la risoluzione dialettica degli opposti. Tali opposti sono le due braccia della croce, che venendo assorbite in un unico contesto, cioè la Croce stessa, appaiono non più antitetici, bensì complementari fra loro.
Possiamo perciò affermare che la croce è la combinazione più semplice possibile di due piani, e attrae l'attenzione precisamente nel punto in cui questi due piani si incrociano. Se potesse parlarci, la sentiremmo dire: "c'è un piano verticale, uno orizzontale, e questi si incontrano". La croce è uno dei simboli più antichi dell'uomo, ne esistono di svariati tipi ma in quasi tutte le sue rappresentazioni è sempre costituita dai due segmenti che si attraversano tra loro, l'uno passante per il centro dell'altro a formare un punto preciso, centro della Croce (dove i Rosacroce mettono una rosa). Molte religioni vedevano nella polarità terra/cielo una maniera per esprimere la polarità sacro/profano, cioè, vita temporale/aldilà , o regno dei mortali/regno degli dèi. Per queste religioni il movimento verticale verso i cieli era spesso accompagnato o simboleggiato da un viaggio spirituale verso l'altro mondo che spesso implicava una morte e una risurrezione. Nel simbolismo Rosacrociano, la fioritura della rosa al punto di intersezione dei due bracci significa conquista della centralità e dell'invariabile mezzo, il pieno dominio dell' orizzontalità , ottenuto con il non agire sull'lo e con l'identificazione con il Sé superiore.
A dispetto di quanto appena detto, va però ricordato che la figura originaria della Croce è il cerchio, indicativo dell'intero Universo, suddiviso nei suoi quattro quadranti, oppure il cerchio simboleggiante il sole, privato di parti della circonferenza, per suggerirne la dinamicità (la rotazione) e l'emanazione di energia.
Raffigura anche lo Spirito, l'Altissimo, il cui simbolo è il punto focale del pensiero creatore che si espande creando uno spazio concreto autolimitato (il cerchio). È da questa forma che prende origine la svastica, croce di provenienza indiana e diffusa nell'antichità greco-romana. Rispetto ad una forma più primitiva essa porta ad una geometria lineare degli archi di circonferenza, si origina dunque dal cerchio e l'intreccio dei 2 assi si suddivide in quattro parti tramite i suoi quattro raggi che convergono nel suo centro partendo dai quattro punti cardinali. La parte orizzontale rappresenta la polarità negativa, ma anche il piano materiale, la realtà terrena, posta in mezzo tra Inferi e Cielo, quindi fra regressione ed evoluzione spirituale. L'asse orizzontale intersecando la circonferenza, delimita e crea la prima coppia di opposti Spirito-Materia, il modulo duale della manifestazione. Quello verticale invece ha polarità positiva e simboleggia proprio l'unione tra cielo e terra, tra spirito e materia. Riassumendo: lo Spirito feconda la materia e da origine alla vita (l'opera creativa di Dio). Il centro della croce, il punto di intersezione degli assi, rappresenta il principio universale, l'armonia degli opposti (il Tao, Yin e Yang).
Parlando ancora di croci "senza incrocio d'assi" va inoltre citata quella a forma di Tau. Gli antichi egizi la conoscevano come Anck; la riproducevano con un cartiglio a mo' di manico e la chiamavano la croce della vita e della morte, donata all'uomo spirituale dal Dio-Conoscenza Thot. La sua forma è proprio come una " T ", una linea verticale con una linea orizzontale appoggiata sopra, fu anche adottata dal profeta Ezechiele, da S.Antonio l'eremita, da S.Francesco d'Assisi, dal Papa Innocenzo III (feroce sterminatore dei catari) ma anche dagli gnostici, dai catari stessi, dai templari, dal movimento ereticale degli Spirituali, e da organizzazioni eretico-esoteriche, questo simbolo magico ed arcaico racchiude in sé il segreto del Graal e contemporaneamente la chiave d'accesso all'universo mistico e spirituale. Simboleggia la vita che emerge (risorge) dalle acque. E' la vita portata dalla pioggia che fa sbocciare i semi e li fa innalzare verso l'alto facendoli diventare piante generose di fiori e frutti, simbolo della vita in abbondanza. Questa rappresentazione collegata all'acqua e al cielo mi fa ricordare la famosa poesia di Giuseppe Ungaretti "il mattino", il cui titolo originario però era "Cielo e mare". Con una semplice frase il poeta italiano espresse l'illuminazione dell'improvvisa consapevolezza del senso della vastità del cosmo. "M'illumino d'immenso" è rappresentabile graficamente proprio come una croce. L'asse verticale (m'illumino) e quello orizzontale (l'immenso). Nei vecchi scritti Maya, il Tau invece è generalmente raffigurato come un albero con due rami ricchi di fiori e di frutti. L'albero era visto come un centro sacro che dava senso al mondo in quanto forniva la bramata comunicazione l'alto (la chioma) e il basso (le radici). Il significato della dimensione verticale della croce, e il fatto che il Vangelo spesso si riferisca a essa con il termine greco che tradotto è "legno" o "albero", suggerisce una chiara affinità con il simbolo archetipico pre-cristiano dell'asse del mondo. Anche la croce tradizionale può essere rapportata ad un'albero, più precisamente all'Albero della Vita, che nella sua valenza attiva rappresenta il microcosmo che rispecchia il Macrocosmo. In una leggenda medievale molto diffusa (la leggenda di Seth) sono posti in relazione l'albero dell'Eden, Salomone e la regina di Saba, la croce innalzata a Gerusalemme,"ombelico del mondo", per il supplizio del Redentore. L'immaginario popolare ha così tradotto in "racconto" il polimorfismo dell'albero-croce come centro e asse del cosmo, albero della conoscenza (attraverso il collegamento con Adamo e Salomone ) e albero del sacrificio, entro il comune denominatore archetipico dell'albero della vita.
FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.mutatemente.com/la_croce.html
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