Di Ilaria Betti
"Meno sai e meglio stai", recita un detto, e a dargli ragione è anche la scienza. Se ciò che facciamo ogni giorno non è altro che pensare, immagazzinare quante più informazioni possibili, anticipare il futuro nella nostra mente, forse sarebbe meglio imparare ad arrendersi al "nemico": l'ignoto, il non sapere.
Sarebbe proprio questa la chiave della felicità, secondo uno studio della Australian National University: "Solol'ignoranza ci dona la vera libertà", spiega Michael Smithson, professore della Research School of Psychology.
"Per assaporare l'autentica libertà personale hai bisogno di non conoscere alcune parti della tua vita presente e futura. Se tutto è già scritto per te, se sai già come andrà a finire, sei meno libero di compiere delle scelte e di prendere decisioni", afferma lo studioso. E proprio per rimpiazzare quel "vuoto" si accendono in noi la curiosità e la creatività: ecco perché soprattutto gli artisti, gli artigiani, gli scienziati e gli imprenditori dovrebbero accogliere l'ignoranza e riempirla di nuove idee. "C'è sempre qualcosa che ignoriamo, altrimenti non avremo nulla da scoprire", aggiunge Smithson.
Per aiutare le persone a scoprirsi (felicemente) ignoranti, il professore ha lanciato il corso online gratuito "Ignorance!", il cui sottotitolo recita: "Scoprite cosa è l'ignoranza, come nasce, cosa ci si può fare e il suo ruolo nella società e nella cultura". Analizzando anche il lato negativo che porta al razzismo e al pregiudizio, ciò che vuole fare con il sito è soprattutto combattere contro lo stereotipo della persona ignorante e perciò da denigrare: "L'ignoranza è in ognuno di noi. È rilevante in ogni disciplina e professione, nella vita di tutti i giorni". E conviene: "Immaginate di sapete la trama e il finale del vostro libro prima di leggerlo. O di sapere già quale sarà il vostro regalo di compleanno o di Natale". Nessuno, assicura il professore, accetterebbe mai un "affronto" simile.
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