Ansia e sedentarietà: un circolo vizioso

giu 23, 2015 0 comments
 
Di Marta Stentella
In passato alcune ricerche avevano già evidenziato i rischi per la salute determinati dalla sedentarietà, dall’obesità ai problemi di cuore, dal diabete all’osteoporosi, e anche che gli italiani sono tra i più pigri al mondo soprattutto i più giovani, infatti solo un quindicenne su due pratica sport in modo continuativo.
Ma le patologie legate ad una vita sedentaria sono anche di origine psicologica. Infatti unostudio condotto da un gruppo di ricercatori della Deakin University Centre for Physical Activity and Nutrition Research (C-PAN) in Australia ha rivelato che uno stile di vita sedentario causa problemi legati all’ansia e al panico. L’ansia è un disturbo che colpisce milioni di persone in Italia e nel mondo e i numeri aumentano se vengono considerate anche patologie come fobie epanico. Le persone ansiose trascorrono il loro tempo a preoccuparsi troppo di ciò che gli accade, tendono a rimuginare e ad avere sempre un pensiero negativo. Di conseguenza, la qualità della loro esistenza quotidiana non è soddisfacente e i più tendono anche a somatizzare, sviluppando sintomi fisici come la stanchezza, il mal di testa, tensioni muscolari, problemi cardiaci e respiratori.
Dalla ricerca condotta in Australia, è emerso che il 36% degli studenti delle scuole superiori che trascorrono più di 2 ore davanti a uno schermo sono più a rischio di soffrire d’ansia rispetto a chi passa meno di due ore alla tv o al pc. La vita sedentaria non permetterebbe alle persone di “sfogare” stress e nervosismi che invece tenderebbero in questo modo ad accumularsi provocando ansia e angoscia che però vengono “mantenute” dallo stesso uso frenetico dei dispositivi tecnologici. Un vero e proprio circolo vizioso distruttivo.
I ricercatori ipotizzano che la correlazione sedentarietà/ansia sia dovuta anche al fatto che stare per molto tempo seduti abbia delle ripercussioni sul ciclo del sonno e di conseguenza sul nostro metabolismo e anche dalla teoria secondo cui un comportamento sedentario a oltranza conduce al ritiro dell’individuo dalle relazioni sociali e spesso anche affettive la cui perdita provocherebbe inevitabilmente stati ansiosi.

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