Da http://failedevolution.blogspot.gr/
La Spagna potrebbe seguire il percorso della Grecia durante le elezioni nazionali a dicembre
E' quasi certo che i risultati delle recenti elezioni regionali in Spagna hanno innescato un altro allarme e hanno portato ulteriore ansia all'impero economico neoliberale europeo. La perdita di potere da parte del partito popolare al governo (PP) e dei socialisti, mentre Podemos e i partiti anti-austerità a sinistra dello spettro politico “hanno il prestigio di mantenere il potere a Barcellona, potrebbero formare una coalizione per guidare la capitale spagnola.” (podemos -stanno-arrivando). Questo è stato sicuramente un terremoto politico che colpisce l'establishment politico della Spagna .
Varrebbe la pena ricordare che la Grecia è passata attraverso un percorso similare.
Il partito di sinistra, SYRIZA, ha segnato una chiara vittoria alle elezioni europee e una significativa impennata a quelle regionali, tenutesi nel solito periodo. Sebbene SYRIZA avesse perso in gran parte delle 13 regioni, il partito era riuscito a vincere nelle più popolose (Attica) e a prevalere anche nelle isole ioniche. Meno di un anno dopo, SYRIZA è riuscito a vincere le elezioni nazionali e a formare un governo di coalizione.
L'elite politica tedesca e i burocrati di Brussels hanno tutte le ragioni per preoccuparsi riguardo la situazione in Spagna, visto che il paese potrebbe seguire il percorso della Grecia durante le elezioni nazionali a dicembre. Comunque, le marionette plutocratiche hanno opzioni limitate per reagire alla prossima “minaccia” di sinistra e per prevenire un potenziale effetto domino (l'europa-si-prepara-alla-guerra) che si potrebbe rivelare disastroso per i loro piani.
Come già analizzato nell'articolo precedente, sembra che l'unica opzione disponibile per gli eurocrati riguardo alla Grecia, è quella di imporre una sorta di default controllato senza Grexit (default - controllato- senza – Grexit). Tuttavia, questo scenario non sarebbe un caso facile per Bruxelles e Berlino. Il governo greco ha preso una posizione chiara e ha dichiarato che pagherà le pensioni e gli stipendi, piuttosto che la rata FMI successiva del prestito, nel caso che i finanziatori insistano su un ulteriore catastrofica austerità e sui tagli al fine di fornire liquidità.
Inoltre, la parte più radicale di Syriza parla ora apertamente della loro volontà di affrontare i finanziatori direttamente, rompere il processo di negoziazione e prepararsi per il ritorno ad una moneta nazionale. Durante la recente conferenza del partito di SYRIZA, la parte radicale ha perso solo per pochi voti contro quello che è stato deciso, che sarebbe di mantenere vivo il processo di negoziazione, senza, tuttavia, che il governo ritratti le linee rosse di base.
L'elite politica tedesca e i burocrati di Brussels hanno tutte le ragioni per preoccuparsi riguardo la situazione in Spagna, visto che il paese potrebbe seguire il percorso della Grecia durante le elezioni nazionali a dicembre. Comunque, le marionette plutocratiche hanno opzioni limitate per reagire alla prossima “minaccia” di sinistra e per prevenire un potenziale effetto domino (l'europa-si-prepara-alla-guerra) che si potrebbe rivelare disastroso per i loro piani.
Come già analizzato nell'articolo precedente, sembra che l'unica opzione disponibile per gli eurocrati riguardo alla Grecia, è quella di imporre una sorta di default controllato senza Grexit (default - controllato- senza – Grexit). Tuttavia, questo scenario non sarebbe un caso facile per Bruxelles e Berlino. Il governo greco ha preso una posizione chiara e ha dichiarato che pagherà le pensioni e gli stipendi, piuttosto che la rata FMI successiva del prestito, nel caso che i finanziatori insistano su un ulteriore catastrofica austerità e sui tagli al fine di fornire liquidità.
Inoltre, la parte più radicale di Syriza parla ora apertamente della loro volontà di affrontare i finanziatori direttamente, rompere il processo di negoziazione e prepararsi per il ritorno ad una moneta nazionale. Durante la recente conferenza del partito di SYRIZA, la parte radicale ha perso solo per pochi voti contro quello che è stato deciso, che sarebbe di mantenere vivo il processo di negoziazione, senza, tuttavia, che il governo ritratti le linee rosse di base.
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