Un incendio, di probabile natura dolosa, divampato durante la notte nel campo rom di Piandanna, all'ingresso di Sassari, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Le fiamme hanno divorato una vecchia baracca in legno, disabitata e si sono propagate anche ai container occupati. In uno di questi dormivano 11 bambini, che per fortuna non hanno riportato alcuna conseguenza grazie alla prontezza degli interventi. L'area colpita dall'incendio è quella in cui vive la comunità dei rom musulmani.
Proprio due giorni fa, il Comune di Sassari aveva annunciato che saranno i componenti della comunità musulmana i primi a lasciare il campo sosta, entro la fine di quest'anno, per andare ad abitare in case popolari o in alloggi privati ad affitto garantito. Un'operazione a costo zero con cui l'amministrazione, utilizzando i fondi comunitari vincolati all'obiettivo dell'inclusione abitativa e sociale dei rom, intende adeguarsi alle direttive europee che prevedono entro il 2016 la chiusura dei campi in tutta Italia.
A Piandanna vivono cento persone divise in due aree, quella destinata ai rom ortodossi e quella abitata dai musulmani, alla cui sistemazione il Comune ritiene di dover dare la precedenza perché nella parte del campo che occupano c'è una situazione ingovernabile di degrado e incuria, con conseguenti disagi per gli abitanti del quartiere, che più volte hanno protestato e hanno lamentato di sentirsi minacciati dai continui roghi e dalle cattive condizioni igieniche.
Nell'area abitata dai sessanta rom ortodossi, al contrario, le case prefabbricate sono in ottimo stato e l'impressione è che il processo di integrazione sia stato lento ma riuscito, tanto che i diretti interessati dicono di sentirsi italiani. I recenti annunci del Comune potrebbero aver complicato i difficili equilibri all'interno del campo, ragione per cui gli investigatori avrebbero pochi dubbi sull'origine dolosa dell'incendio.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione