Riflessioni sulla guerriglia dell'Expo
Di Salvatore Santoru
La prima giornata dell'Expo si è conclusa con la devastazione della città da parte dei cosiddetti "black bloc", mentre l'evento e i molti "lati oscuri" di esso già descritti su questo e altri blog tempo addietro, non sono stati presi in considerazione.
I media si sono focalizzati totalmente sul "saccheggio" della città e su improvvisate analisi para-sociologiche sul fenomeno dei "black bloc", che "stranamente" riescono sempre a incentrare l'attenzione su di sé e le loro "gesta", da loro credute essere contro il "sistema".
A proposito di ciò, bisogna ricordare che le azioni fatte dagli individui di questo gruppo, che quasi sempre gravitano intorno all'area politica "antagonista" di estrema sinistra e nel mondo dei centri sociali più radicali, in fin dei conti spesso e volentieri sono proprio ciò di cui ha bisogno il cosiddetto "sistema".
Essi distruggono le prime vetrine dei negozi che vedono e bruciano automobili a caso in quanto proprietà privata, visto che per loro in teoria la proprietà privata è da eliminare senza esitazione, e giustificano la messa a ferro e fuoco della città, in quanto considerata simbolo della "stabilità borghese".
Di ciò il sistema, che non è semplicemente o solamente un'astratto "capitalismo" o la proprietà privata, ovviamente ne trae vantaggio, tutti i cittadini pagano i danni economici che ha subito la città, e quei lavoratori a cui sono state rovinate le attività o distrutte le automobili si faranno un bel mazzo per riprendersi economicamente e magari pure psicologicamente.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione