A denunciarlo è stato il sindaco di Padova Massimo Bitonci sulla sua pagina facebook.
Ha pubblicato una foto con il tariffario razzista appena sequestrato dalla polizia locale. L'immagine parla chiaro: dal parrucchiere etnico, essere bianchi o neri può convenire eccome. Gli sconti per i "black", infatti, arrivano anche al 50%.
Il taglio dei capelli costa 10 euro per un bianco e solo 5 euro per un nero. Radere la barba di un caucasico vale 5 euro, quella di un africano solo 3. Anche il servizio completo barba e capelli ha un tariffario differenziato per colore della pelle, 15 per chi ha la sfortuna di essere chiaro di carnagione, 8 se appartieni alla comunità africana.
L'assessore comunale di Padova Fabrizio Boron e il presidente del Consiglio comunaleRoberto Marcato hanno attaccato con un video il parrucchiere e chi accusa la Lega Norddi essere intollerante. "Questo è razzismo - ha spiegato Boron - noi siamo contro, chi invece difende questo stato di cose è razzista". "Padova, No apartheid", ha ribattuto Marcato con uno slogan da campagna elettorale.
Un tariffario razzista, si potrebbe dire, al contrario. Mentre in america le comunità africana è in rivolta per ottenere più diritti, qui c'è chi si organizza per dare dei vantaggi ai chi ha lo stesso colore della pelle, discriminando i "white". A meno che questi non vogliano tingersi i capelli: in quel caso il prezzo è uguale per tutti.
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