Di Roberto Lodigiani
Le lezioni volontarie quotidiane di alfabetizzazione non sono più l’unico impegno nella giornata dei migranti ospitati a Novara. Terminati i tentativi di dribbling con le regole della grammatica italiana al «Centro provinciale istruzione adulti» di via Aquileia, per i giovani profughi scatta il tempo della ricreazione sportiva, sul campo del centro sociale di viale Giulio Cesare.
«La struttura di viale Giulio Cesare da oltre tre anni giaceva inutilizzata e abbandonata - dice don Zeno Prevosti - è stata “resuscitata” per essere trasformata in una sorta di oratorio laico allargato, che coinvolge, integra e scarica l’eccesso di tensione nei reduci dal viaggio sui barconi».
Otto formazioni miste
Per rafforzare lo spirito di squadra sono stati aggregati otto team: «Per evitare dissidi le formazioni sono composte da atleti di nazionalità diverse - dice don Zeno -. Con un maxiordine via Facebook abbiamo acquistato in Calabria il corredo calcistico per sedici componenti dei singoli team. Oltre alla maglia con il numero, ci sono i calzettoni ed i pantaloncini. Le scarpe con i tacchetti sono state recuperate all’ingrosso. Per il momento ce ne sono solo 36 paia quindi durante le partitelle e gli allenamenti i ragazzi se le scambiano quando sono chiamati a scendere in campo. Sono tutti coperti da polizza contro gli infortuni e per gli eventuali scontri di gioco duri, ci siamo anche dotati della valigetta del pronto soccorso».
Suleman è stato additato come il sosia di Balotelli. Viene dall’Africa subsahariana, si esprime in francese e ha 21 anni: «Vorrei fare l’agricoltore, provando a coltivare in Italia le piante più diffuse nella mia terra d’origine. Intanto tiro qualche calcio al pallone».
A lezione di italiano
La parte sportiva della giornata è preceduta dalle lezioni per apprendere la lingua e la cultura tricolori: «Sono 300 gli studenti-migranti che frequentano o hanno frequentato le aule del Villaggio Dalmazia, nella ex scuola Tommaseo - dice il dirigente del Cpa Igino Iuliano -. Il turn over è molto elevato e non tutti proseguono il percorso di formazione. Gli orari di lezione preferiti dai richiedenti asilo sono quelli del primo pomeriggio. La maggioranza è stata inserita nelle classi per analfabeti. I moduli delle lezioni durano 60 minuti mentre per coloro che hanno acquisito maggiore dimestichezza si raggiunge anche l’ora e mezza. Sono cinque gli insegnanti che seguono i progressi didattici. I corsi sono gratuiti essendo proposti da una struttura scolastica ministeriale».
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