Come altre persone di orientamenti sessuali diversi dall'eterosessualità, gli asessuali sono soggetti a discriminazioni e violenze. In particolare, abbiamo già nominato uno studio che specifica come la comunità asessuale affronti le stesse problematiche affrontate dalle persone LGBT [“Intergroup bias toward 'Group X': Evidence of prejudice, dehumanization, avoidance, and discrimination against asexuals”, di Cara C. MacInnis e Gordon Hodson, 2012].
Molte persone, spinte dall'ignoranza e dall'odio verso la diversità, infatti considerano essere asessuali innaturale e “sbagliato”, nonostante le ricerche mostrino come in natura l'asessualità, o comportamenti riconducibili ad essa, sia sempre stata presente anche in specie diverse da quella umana. In una società ipersessualizzata come quella odierna, spesso gli asessuali vengono visti come esseri meno “umani” degli altri e sono soggetti a violenze fisiche e emotive.
In particolare, è piuttosto comune che gli asessuali siano sottoposti alla minaccia, se non addirittura all'attuazione, del cosiddetto stupro correttivo: alcuni individui pensano che siccome un asessuale non ha alcun desiderio nell'intraprendere una relazione fisica, il motivo sia che non hanno mai provato il sesso con loro o che abbiano avuto delle esperienze negative. La soluzione che viene quindi loro in mente sia forzare, e a tutti gli effetti violentare, la persona asessuale in questione per “guarirla”.
Questo commento ha poi dato inizio sul blog a una serie di commenti da parte di altri asessuali che hanno condiviso le proprie esperienze con comportamenti simili.
Ma questa generale discriminazione è presente anche nei media e nelle strutture religiose, non solo online.
Un esempio è quello della Chiesa Cattolica che, come per gli altri casi delle persone LGBT, ha rifiutato le relazioni asessuali in quanto ogni relazione romantica deve essere tesa al matrimonio e il matrimonio ha come uno degli scopi fondamentali i figli, ottenuti naturalmente. Essenzialmente, il volersi sposare solo perché si vuole condividere la propria vita e festeggiare il proprio impegno non è sufficiente per la Chiesa, esattamente come per il resto della comunità LGBT. Alcune strutture interne alla Chiesa, il cui presunto scopo è l'educazione, alla domanda: “Come consideri una persona asessuale?”, rispondono: “Non una persona.”
Un altro esempio: nel 2012 quando il sessuologo Anthony Bogaert pubblicò il suo libro “Understanding Asexuality”, durante uno spezzone televisivo dedicato al libro nella trasmissione Fox News il conduttore e un gruppo di ospiti procedettero a ridicolizzare ed insultare gli asessuali fino al punto di chiamarli “lebbrosi” e al dire come tali andrebbero trattati.
In generale quindi, come si può vedere, le problematiche che si presentano alla comunità asessuale e alla comunità LGBT sono parallele, piuttosto simili se non addirittura identiche. Per esempio, siccome molti asessuali sono omo-romantici, bi-romantici o pan-romantici, questo significa che al pari di gay e lesbiche, la maggior parte degli Stati e dei governi non riconosce le loro unioni.
Questi parallelismi, oltre al fatto di appartenere ad un orientamento sessuale diverso dall'eterosessualità, hanno spinto gli asessuali ad unirsi al resto della comunità LGBT.
Soprattutto all'inizio, è capitato che l'asessualità non sia stata compresa dai membri di tali comunità, principalmente perché non viene immediatamente percepita come causa di discriminazione e pregiudizio. Come abbiamo visto non è questo il caso, e non appena questo è stato reso noto tramite l'educazione e l'informazione, si è formata una forte alleanza tra i gruppo LGBT e gli asessuali.
Oggi, grazie appunto agli sforzi di quella che ora è la comunità LGBTA (o per non escludere nessuno, LGBTQQIP2SAA), la presenza degli asessuali nei media, nelle conferenze e nei Pride è aumentata moltissimo, anche se come sempre ci sono sempre altri passi in avanti da fare.
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