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Di Salvatore Santoru
L'omicidio del 19enne Gianluca Monni ha fatto parlare molto sui giornali e quotidiani locali e nazionali.
Tra le ipotesi che sono state fatte, spicca quella relativa al fatto che il ragazzo è stato ucciso in quanto difendeva la sua ragazza da un branco di bulli e/o criminali comuni, e quella di una storia di faide, anche se è risultato che sia il ragazzo che la stessa famiglia Monni non hanno niente che fare con queste faccende.
La vicenda non è stata ancora approfondita, anche a causa di una certa "omertà " cittadina, un tratto che non troppo raramente si presenta in certe zone della Sardegna e che costituisce uno dei problemi irrisolti dell'isola, insieme a un certa mentalità che ancora è presente nell'isola.
Mentalità , forse un pò "arcaica" e forse un pò "tribale", a volte ancora legata a una certa "legge del più forte" e all'estetizzazione della violenza, e che costituisce una forte resistenze al cambiamento e alla modernizzazione della Sardegna, nonché uno dei maggiori "regali" agli oppressori (interni ed esterni) della stessa.
Ah, loro la chiamano la legge del più forte!
RispondiEliminaIo sarei più propensa a chiamarla la legge dei vigliacchi, di coloro che se ne lavano le mani.
E' inimmaginabile che si possa uccidere un giovane di 19 anni per un motivo del genere assolutamente sproporzionato, quindi commesso da gente che non ragiona e che ci sia chi li copre è immorale, ma scommetto che vanno a messa.
Cristiana
Cristiana