Di Mara Noveni
L’Amministrazione Obama muove un altro passo verso la normalizzazione dei rapporti con l’Avana.
Questi gli ultimi progressi nella spinta del Presidente Obama per scongelare le relazioni tra gli Stati Uniti e l’isola di Cuba. Il Segretario di Stato John F. Kerry ha revocato la designazione di Cuba come sponsor del terrorismo, al termine di un periodo di 45 giorni decorso dal 14 aprile, data in cui Obama ha annunciato la sua intenzione. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Jeff Rathke, afferma in un comunicato ufficiale che la mossa “riflette la valutazione secondo cui Cuba soddisfa i criteri di legge per essere tolta dalla lista”. L’azione avviene in mezzo a segnali di difficoltà dei negoziati tra i funzionari americani e cubani per realizzare la riapertura storica che Obama ha già annunciato. Nonostante un diffuso ottimismo, i funzionari non sono riusciti la scorsa settimana a raggiungere un accordo per ristabilire le relazioni diplomatiche e l’apertura delle ambasciate.
Tuttavia, la rimozione di Cuba dalla lista – ora limitata a Iran, Sudan e Siria – è un passo importante nello sforzo di Obama di superare la Guerra Fredda e le ostilità che a lungo hanno segnato il rapporto tra Stati Uniti e Cuba. Il presidente ha incontrato il presidente Raùl Castro di Cuba il mese scorso a Panama in occasione del vertice delle Americhe, nel primo incontro dopo mezzo secolo. I cubani hanno visto la designazione del loro paese come sponsor del terrorismo, fin dal 1982, come una macchia sulla loro immagine ed un ostacolo pratico per la loro capacità di accedere alle banche americane. Ora, Cuba avrà la possibilità di avere un accesso più semplice alle banche americane ed agli aiuti americani. Obama ha chiesto al Dipartimento di Stato di rivedere la designazione di Cuba alla fine dello scorso anno, quando lui e Raùl Castro hanno annunciato che avrebbero lavorato per ristabilire i legami. Una revisione del Dipartimento di Stato ha concluso che Cuba non meritava più di essere sulla lista. Anche con la questione della lista del terrorismo ora risolta, i funzionari americani e cubani devono affrontare altre sfide ed andare avanti con il riavvicinamento.
I colloqui della scorsa settimana sono stati senza esito per molte questioni in piedi, tra le quali quella di trovare ilmodo di convertire le rappresentanze diplomatiche in ambasciate vere e proprie. Gli Usa vorrebbero delle rassicurazioni dai cubani sul fatto che i diplomatici americani che saranno nella nuova ambasciata dell’Avana saranno in grado di muoversi liberamente in tutto il paese ed avere rapporti con chiunque, anche con gli oppositori del governo. Inoltre, gli americani hanno chiesto la garanzia che i cubani che visiteranno l’ambasciata americana all’Avana, non saranno molestati dalla polizia. La Casa Bianca è rimasta pubblicamente ottimista circa le prospettive di superamento delle divisioni, per raggiungere un punto di accordo in seguito al quale il presidente americano possa visitare L’Avana prima della fine del suo incarico. Lo stesso Presidente Obama si augura di essere a L’Avana in un futuro relativamente prossimo.
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