Continuano le indagini sulla misteriosa morte di Domenico Maurantonio, 19enne morto in gita a Milano dopo essere precipitato dal balcone dell’hotel che ospitava la sua scuola. E’ di ieri la notizia del sequestro dei cellulari ai compagni del ragazzo, alla ricerca di qualche informazione utile sulle chat di Whatsapp o negli sms inviati quella notte. Gli investigatori cercano buchi e comunicazioni nelle ore in cui viene collocata la morte di Domenico, dalle 5:30 alle 7 di mattina. Proprio Maurantonio aveva inviato un ultimo messaggio alle 5:30.
IL MESSAGGIO SULLA TOMBA - Secondo il Corriere di oggi,
Dopo l’appello del padre Bruno («Superato lo choc i compagni devono raccontare la verità») , ieri l’avvocato Stefani è tornato a chiedere un gesto di responsabilità da parte dei liceali. Gli studenti, secondo quanto ricostruito nel corso delle «indagini difensive», si sarebbero incontrati fuori dall’istituto, forse — questo il sospetto del legale — per concordare la loro versione su quanto accaduto quella notte. Sulla tomba di Domenico, nel cimitero di Padova, accanto a un cuore di peluche e al disegno di una chiave di violino (la musica era la sua passione) è apparso un biglietto anonimo: «Dico no al bullismo». La famiglia non lo ha fatto rimuovere.
Perché si parla di bullismo? Perché il biglietto è anonimo? Anche queste sono domande che si pongono gli inquirenti:
Gli inquirenti sono vicini a una svolta nelle indagini. [...] Quindici giorni di silenzi e testimonianze «lacunose e non convincenti» da parte dei compagni di classe di Domenico. Ancora non ci sono iscritti nel registro degli indagati, il sequestro dei cellulari è stato motivato come un atto tecnico necessario ad acquisire informazioni sui fatti. Quale sia il titolo di reato con il quale il fascicolo è stato iscritto in Procura non è ancora chiaro.
Si tenta ancora di ricostruire cosa sia accaduto quella notte:
il sospetto degli investigatori su quanto accaduto la notte del 10 maggio scorso è che si sia trattato non di «un evento doloso», ossia di un omicidio, piuttosto di un incidente legato a una bravata. Una notte alcolica tra gli studenti del Nievo culminata in una serie di «giochi», «scherzi» e «goliardate». [..] L’altra certezza delle indagini è che Domenico Maurantonio era vivo fino all’alba di domenica: poco prima delle 5.30 dal suo cellulare sono partiti alcuni messaggi [...] I ragazzi interrogati più volte (oggi a Padova verranno sentiti gli alunni di un’altra classe del Nievo presenti alla gita) avrebbero raccontato di non avere sentito alcun rumore anche perché tutti dormivano profondamente proprio a causa dell’alcol. Nei giorni scorsi, dopo una terza tornata di interrogatori, sarebbero però emersi «elementi utili alle indagini». Il muro di silenzio sta crollando? «È presto per dirlo».
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