Vladimir Putin accusa apertamente gli Usa di aver sostenuto i terroristi del Caucaso, sin dal suo primo mandato presidenziale, iniziato 15 anni fa. Lo ha detto lo stesso leader del Cremlino in un'intervista per il film "Presidente", andata in onda ieri sul canale televisivo Rossia 1. Putin nel film parla di "contatto diretto" tra i servizi segreti americani e i militanti del Caucaso del Nord.
Il presidente russo ha detto che una volta i servizi speciali della Federazione russa hanno "registrato contatti diretti tra militanti del Caucaso del Nord e i rappresentanti dei servizi di intelligence degli Stati Uniti in Azerbaigian". Putin ha anche detto di averne parlato con l'allora presidente americano George W. Bush con il quale, da quanto emerge dal film, Putin aveva "ottimi rapporti personali".
Putin racconta: "E quando l'ho detto all'allora presidente degli Stati Uniti, mi ha risposto: - scusate il linguaggio diretto - "Li prendo a calci in culo". Ma secondo il presidente russo, "dopo 10 giorni i miei subordinati hanno ricevuto dai loro colleghi di Washington una lettera: "Noi abbiamo sostenuto e continueremo a mantenere rapporti con tutte le forze di opposizione in Russia. Crediamo di poterlo fare e lo faremo in futuro".
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