Anche se non sempre parliamo con la testa, la testa parla.
Sotto la pelle del nostro viso ci sono più di 150 muscoli, che reagiscono in base alle nostre emozioni, contraendosi o rilasciandosi, creando così le nostre espressioni.
Se siamo preoccupati, corrughiamo la fronte, se ci stupiamo la solleviamo.
Se siamo concentrati, avviciniamo le sopracciglia, mentre se ci sentiamo arrabbiati o sospettosi le abbassiamo.
Il gesto più comune che possiamo fare con la testa è annuire o dissentire.
Il caso più tipico di un messaggio incongruente è quando una persona a parole afferma qualcosa, ma col capo, contemporaneamente, fa cenno di no e viceversa.
Inconsciamente ci sta esprimendo la sua contrarietà oppure sta mentendo.
Ma la testa comunica anche con altri segnali.
Il nostro interlocutore ha la testa eretta?
Bene, ci ascolta con attenzione, è concentrato e attivo.
Il nostro interlocutore ha la testa in avanti?
Male, sta provando ostilità, se incrocia anche le braccia il segnale è ancora più negativo.
Il nostro interlocutore ha la testa all’indietro?
Ci sta sfidando, alzando il mento deve mostrare la gola, è un gesto di sfida e superiorità, mentre per una donna scostarsi i capelli e mostrare il collo è un segnale di disponibilità. Molte donne inclinano la testa per apparire fragili e indifese e ispirare sentimenti di protezione e simpatia.
La bocca è la parte più interessante da osservare in un volto, perché ogni suo movimento influenza l’intera espressione del viso.
Apriamo la bocca per nutrirci, una bocca aperta o socchiusa, indica che si è disposti a ricevere, a credere a quello che ci viene detto.
Un bambino, già da piccolissimo quando non vuol mangiare chiude la bocca, è il primo gesto di rifiuto.
Se il nostro interlocutore ha le labbra serrate o, non ha nessuna intenzione di esprimere i propri sentimenti e emozioni o, quando finalmente aprirà bocca, sarà per esprimere critiche o dissenso.
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