Ha dell’incredibile la vicenda vissuta da una bambina di soli 4 anni, che dopo essere stata brutalmente violentata all’interno dell’autobus scolastico, è stata allontanata dalla scuola che frequentava perché: “La sua presenza nell’istituto è un motivo di vergogna per noi”. Teatro dell’allucinante vicenda è Nuova Delhi, capitale dell’India; un Paese tristemente famoso per l’alto tasso di stupri e per la sua cultura straordinariamente misogina, già al centro di numerosi scandali per altre vicende di abusi sessuali (si ricordi ad esempio come lo scorso Marzo l’India abbia vietato la trasmissione del documentario sullo stupro di gruppo subito da una ragazza in un autobus nel 2012, in occasione del quale la giovane fu violentata con tale ferocia che morì in ospedale per le ferite riportate).
Oltre al danno la beffa, si suol dire in questi casi. Peccato che la comunità non si sia fermata a “beffare” la piccola, ma abbia proprio deciso di umiliarla oltre ogni misura, insieme alla sua famiglia. Infatti, non solo l’istituto le ha proibito di tornare a scuola perché la bambina “potrebbe avere una cattiva influenza”nell’ambiente scolastico, ma i governatori della città hanno intimato ai suoi genitori di scrivere una lettera di scuse alla scuola, per averla infangata denunciando lo stupro alla polizia. Lo stupratore è infatti il conducente dell’autobus che ogni mattina portava i bambini a lezione.
“Queste sono follie della burocrazia!” ha tuonato Sanjay Patel, 30 anni, uno tra i pochi genitori dei bambini iscritti alla stessa scuola della vittima che hanno voluto parlare pubblicamente della vicenda “La scuola dovrebbe preoccuparsi della bambina, non del fatto che gli agenti di polizia siano qui intorno a fare domande a proposito del conducente. Inoltre, dovrebbero esserci più controlli riguardo a che genere di persone girino intorno ai nostri figli”.
La polizia dal canto suo ha già arrestato il pedofilo quattro giorni dopo lo stupro, e l’uomo risulta essere attualmente sotto interrogatorio. Il portavoce della polizia indiana ha dichiarato alla stampa: “Stiamo parlando con i vertici scolastici, e speriamo di risolvere questo problema il più presto possibile”. Di quel che ne sarà adesso della giovane vittima violentata, ancora non è chiaro: il focus della comunità sembra infatti essere orientato unicamente sul ripulire il nome della scuola, “infangato” dalla denuncia dello stupro.
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