Di Emma Fattorini *
Bello, coraggioso, giusto l'intervento di Lucia Annunziata sull'ignavia della sinistra di fronte allo sterminio dei cristiani. Ignavia di tutti anche se quella che fa più male è quella della sinistra, dell'opinione pubblica progressista.
Ho passato la Pasqua a pregare per la strage di quei ragazzi, simili ai miei studenti della Sapienza, allegri e colorati ma neri. L'ho passata a leggere e meditare sulle cautele di chi ci ricorda che non si deve confondere tutto ciò con le guerre di religioni, con sagge e ovvie considerazioni, l'ho passata a scrutare se ci fossero segnali da giovani giornalisti, commentatori solerti che si affollano anche sulle colonne de L'Huffington Post a disquisire e a indignarsi su tutto ma non ho trovato nulla di nulla. Fuori dalle solite rituali considerazioni, non c'è emozione, condivisione, passione.
Quando la rete fu riempita dai Je suis Charlie, molti aggiunsero je suis buddhiste, je suis juif e mai, mai ho letto je suis chretiene... e quando l'ho fatto notare in Rete, scendeva un silenzio imbarazzato che diceva: "la solita cristiana lamentosa e di sinistra".
Il Kenia è un paese tanto diverso da quelli mediorientali di cui ci occupiamo da mesi. Il Kenia è più difficile da capire per noi perché l'Africa è terra d'elezione solo dei buonismi di ogni specie. E a pochi interessa sapere che il Kenia è una regione che ha conosciuto una presenza missionaria cristiana molto forte, efficace e che mai si è confusa con tendenze paracoloniali, che non ha praticato proselitismi verticistici: i missionari hanno provenienze diffuse, radicate nelle nostre provincie laboriose e silenziose e dove altissima è la presenza di donne missionarie attente a non prevaricare ideologicamente sul tema della procreazione. Negli anni Ottanta ho frequentato e aiutato per qualche tempo dei giovani adolescenti che abitavano in villaggi vicino a Nairobi, uno mi diceva "io sono di Gesù", un altro,che giocava con lui, diceva che no lui era di Maometto.
Certo forse ancora più che in altre aree l'identificazione tra cristiani e occidente in Kenia è forte, identificazione che non è certo percepita dalla nostra cultura occidentale. Grave se non dovesse esserlo da una cultura di sinistra che rischia non solo di appiattirsi a tutti i conformismi del politicamente corretto ma che rischia ormai di tornate alle regressioni laiciste ottocentesche.
E allora grazie alla laicità moderna di Lucia Annunziata.
* Senatrice Pd
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