Di Roberto Derta
Da Paese della Cuccagna, in cui tutti volevano entrare, a spauracchio da evitare come fosse un gatto nero che attraversa la strada. È davvero una triste parabola quella dell’Unione europea, da cui in molti vorrebbero uscire mentre chi ne sta fuori ringrazia il cielo. Ora arriva la notizia che l’Islanda ha deciso di ritirare la sua candidatura per l’adesione all’Unione.
Il ministro degli Esteri Gunnar Bragi Sveinsson lo ha scritto in una nota alla Lettonia, Paese che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue. L’Islanda aveva chiesto di entrare nell’Ue nel 2010 con il governo socialdemocratico. Nel frattempo, tuttavia, sono arrivati al governo gli euroscettici.
“Gli interessi dell’Islanda sono serviti meglio fuori dall’Unione europea”, ha spiegato l’esecutivo. Fra le ragioni che hanno spinto l’Islanda ad abbandonare il progetto ci sono le quote sulla pesca, uno dei pilastri dell’economia del paese. Immediata la protesta degli islandesi pro-adesione. Decine di persone si sono radunate davanti al Parlamento per manifestare contro una decisione assunta senza un referendum.
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