Di Salvatore Santoru
Le dichiarazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulla diminuzione delle vacanze estive, stanno già facendo discutere.
La Rete degli Studenti è stata la prima a criticare le affermazioni del ministro, e il portavoce nazionale di essa,Alberto Irone, ha dichiarato che "il Ministro Poletti con le sue affermazioni dimostra di non avere la minima percezione della realtà: più della metà degli studenti italiani già lavora d'estate. Semmai è necessario regolamentare ed inserire percorsi formativi diversi da quelli didattici all'interno del percorso scolastico".
Irone ha continuato sostenendo che la realtà è che "ad oggi le studentesse e gli studenti che lavorano vengono sfruttati in ogni modo possibile e privati di qualsivoglia diritto. La priorità è ridistribuire le pause in modo più equilibrato all'interno dell' anno e non legalizzare lo sfruttamento degli studenti. A partire dall'abbassamento dell'apprendistato a 15 anni, gli stage estivi e senza una revisione migliorativa dell'alternanza scuola lavoro, il Governo non sta facendo altro che privare ulteriormente gli studenti dei propri diritti e di tutele adeguate."
Per finire, il portavoce nazionale RDS ha detto "crediamo che gli studenti debbano essere liberi di costruire il proprio percorso scolastico e che non debbano essere costretti a lavorare privati di qualsiasi tutela per garantire manodopera stagionale a basso costo. Introdurre questo dibattito sottolineandone la caratura educativa è semplicemente una follia".
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