Di Salvatore Santoru
Sono già 1200 gli operai morti nei cantieri per i Mondiali del 2022 nel Qatar, come ha evidenziato il giornalista sportivo Ouriel Daskal in un interessante grafico su Twitter.
Secondo la "Confederazione Internazionale Dei Sindacati" a lavori ultimati tale numero potrebbe crescere fino a quasi 4mila, se si continua con il duro regime lavorativo imposto dalle autorità dell'Emiro.
Secondo diverse inchieste del Guardian, le condizioni dei lavoratori ricordano molto la schiavitù, con la manodopera costretta a lavorare 12 ore al giorno e in condizioni ambientali estreme, visto che le temperature arrivano spesso a toccare i 50 gradi.
Inoltre, secondo un report di "Amnesty International", gli operai sarebbero anche vittima di punizioni corporali in caso di lamentele e gli atteggiamenti discriminatori contro i lavoratori migranti asiatici, sarebbero la norma.
Hanno fatto storcere il naso le dichiarazioni del capo della Fifa Joseph Blatter, che quando il Qatar vinse il sorteggio per i Mondiali, promise l'interesse dell'associazione nel garantire il miglioramento delle condizioni dei lavoratori nel paese, ma ultimamente, intervistato a proposito delle condizioni disumane e dei numerosi morti degli stessi lavoratori, ha affermato che le condizioni di essi dipendono esclusivamente dalle imprese del territorio, scaricando ogni responsabilità della Fifa, e "rinnegando" le vecchie promesse.
Di questo e altro, ne ha parlato un recente articolo di "Bergamo Post" ripreso da "CalcioMercato.com".
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