Di Monia Giannetti
Pomodori, insalata, vari tipi di piante, tutto a due passi da Ponte San Niccolò a Firenze. E’ il miracolo del Jellyfish Barge, una serra galleggiante, capace di produrre ortaggi e diversi vegetali, visibile da maggio sul lungarno del capoluogo toscano.
Jellyfish Barge
Non è fantascienza ma il progetto, questo sì visionario, di Stefano Mancuso, professore dell’Università di Firenze e tra i fondatori dello spin-off Pnat, una start up che applica la ricerca e la creatività allo studio delle piante. Lo studioso è il papà orgoglioso di questa fattoria ecologica, capace di contribuire al surplus di alimenti richiesto da una popolazione in continua crescita.“Secondo la Fao nel 2050 la Terra sarà abitata da quasi dieci miliardi di persone, di conseguenza la richiesta di cibo sarà sempre maggiore – spiega il professor Mancuso intervistato da Futuro Quotidiano – un problema che può essere risolto grazie alle fattorie acquatiche”. In poche parole Jellyfish Barge, letteralmente “chiatta medusa”, un nome che deriva dal progetto originale che prevedeva dei tentacoli simili a quelli dell’animale acquatico, è autonomo per quanto riguarda suolo, acqua ed energia. Galleggiando sul mare la serra non occupa terreni agricoli, la cui disponibilità è in diminuzione a causa dei cambiamenti climatici. Non consuma acqua dolce, poiché dissala quella salata. Prende l’energia di cui ha bisogno dal sole e dal moto ondoso.
L’alternativa al chilometro zero
“Bisogna, poi, considerare che con Jellyfishsi può produrre tutto – aggiunge Mancuso – ma soprattutto vegetali ad alto livello nutrizionale, capaci di ridurre il problema della malnutrizione”. Rappresenta, poi, un’ottima alternativa al chilometro zero: Jellyfish nasce sulle zone costiere e ventuno megalopoli nel mondo sono sul mare con la possibilità, quindi, di un’alta disponibilità di prodotti vicino ai luoghi di consumo. Ma soprattutto si fa portatore di una nuova idea di agricoltura con i mari che diventano luoghi privilegiati di produzione agricola.
L’orto del futuro
E’ Jellyfish, quindi, l’orto del futuro? Per ora sembrerebbe avere tutti i requisiti. Con la sua struttura ottagonale di settanta metri quadrati bella da vedere, costo ridotto (il prezzo commerciale si aggira sui ventimila euro), e capace di rispondere al fabbisogno alimentare di due famiglie. Oltre al prototipo – già operativonel canale Navicelli tra Pisa e Livorno – la serra galleggiante arriverà a Firenze in contemporanea con un modello gemello in mostraa Expo 2015. Di Jellyfish Barge si parlerà anche nei prossimi giorni in occasione di “Seeds&Chips”, che si terrà a Milano il 26 marzo, uno degli eventi più importanti sulle nuove tecnologie digitali applicate all’ agricoltura.
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