Di Salvatore Santoru
Recentemente, gli stilisti Dolce e Gabbana hanno espresso la loro contrarietà alle adozioni gay nel quadro più ampio di una critica alla fecondazione in vitro e all'inseminazione artificiale.
Il noto cantante Elton John ha fortemente criticato le loro frasi, e a seguire dallo stesso John, da Courtney Love e dal tam tam mediatico seguito, sono arrivati inviti a boicottare i marchi DeG e a sostenere che i due devono vergognarsi per aver criticato la fecondazione artificiale, sostenendo che la critica ad essa rappresenta un "pensiero arcaico".
Ora, lasciando stare la "fecondazione in vitro" e la questione delle adozioni gay su cui si può essere d'accordo o meno, ciò che veramente c'è da segnalare nella vicenda è che volenti o nolenti, Dolce e Gabbana hanno espresso un'opinione, molto discutibile nel complesso, ma pur sempre un'opinione che deve essere sostenuta o criticata con altre opinioni, ma invece tutto ciò ha generato un boomerang, e piuttosto che ragionate critiche, si sono avute per ora solo strumentalizzazioni e attacchi personali.
Quello che hanno espresso Dolce e Gabbana ( di sicuro non accusabili di omofobia, tema che ovviamente qua non c'entra niente ) è stato un semplice pensiero, per quanto scomodo e non così condivisibile possa essere, mentre quella del tam tam mediatico sviluppatosi a seguito delle critiche di John piuttosto che "difesa dei diritti civili" sembra più soft e "subdola" intolleranza e paura del pensiero altrui, e l'intolleranza, anche se mascherata da una patina "politicamente corretta", in fondo sempre intolleranza è.
L'utilizzo strumentale e ideologico del "politicamente coretto" si sta rivelando un vero e proprio dogmatismo, pur se viene propagandato con tante belle parole, ma d'altro canto qualunque "caccia alle streghe" è stata giustificata con tante belle parole (di facciata).
La libertà d'espressione, se non viene utilizzata per incitare atti di violenza o di qualunque discriminazione, deve essere tutelata sempre, e i tanti che ieri erano Charlie e si scandalizzano per una frase sulla fecondazione artificiale, forse di libertà d'espressione non è che hanno capito molto.
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