Di Salvatore Santoru
La situazione a Ferguson è tornata a farsi incandescente, con nuovi scontri nella città e il ferimento di due agenti.
Lasciando stare le motivazioni sociologiche, ideologiche e propagandistiche adottate dai supporter di entrambe le fazioni opposte e largamente amplificate dai vari media, andiamo subito al dunque, ovvero a chi trae beneficio da questa situazione di caos.
La risposta è abbastanza palese: ai gruppi di "poteri forti" che controllano gli States e buona parte del mondo.
Da segnalare a tal riguardo, che il noto magnate George Soros ha sostenuto economicamente e ideologicamente le proteste di Ferguson nel 2014 già dal loro primo inizio, con ben 33 milioni di dollari, come rivelato dal "Washington Times", dal "Daily Mail" e da altri media internazionali.
Per capirci meglio qualcosa, Soros è uno dei principali finanzieri che sta dietro a buona parte delle cosiddette "rivoluzioni colorate", ovvero quelle 'sollevazioni popolari' (non raramente "eterodirette") che vengono solitamente praticate nei paesi ostili all'agenda di Washington, o per meglio dire, di determinati gruppi di potere che dirigono la politica estera del Pentagono.
Il metodo usato, secondo l'informazione alternativa e certa controinformazione, è semplice e assai banale: basta soffiare su determinati problemi sociali e politici di un determinato paese, fare in modo di "radicalizzare" due fronti contrapposti creando situazioni eclatanti (repressioni poliziesche e guerriglie urbane), e dulcis in fondo risolvere la situazione aumentando il potere delle frange che hanno promosso tale strategia.
Fondamentale, in tale narrazione è la costruzione del "mito rivoluzionario", oggi identificato con la pratica della "guerriglia urbana", e d'altra parte si insiste sull'amplificare le tendenze repressive della polizia e dell'esercito.
Di ciò ci sarebbero esempi eclatanti nelle primavere arabe, o anche in manifestazioni come il G8 o quelle contro il WTO.
Ferguson non è una novità in ciò.
Difatti, inizialmente una minoranza di provocatori, sia poliziotti che manifestanti, si è distinta nel fomentare caos,o tramite la repressione o tramite il saccheggio della città , e in seguito tali provocazioni sono diventati esempio per il resto dei contendenti e si è passati al "circolo vizioso" fatto di violenze da ambo le parti, e conseguenti partigianerie dai propagandisti legati a una o all'altra parte.
Di tutto questo, si avvantaggerebbero certi gruppi di potere che spingerebbero per l'indebolimento interno dell'America, presumibilmente necessario per la costruzione del famigerato "Nuovo Ordine Mondiale", e ovviamente in questo momento il presidente Obama(tra l'altro, finanziato e sostenuto dallo stesso Soros), che spera di riacquistare consenso presso la comunità afroamericana e, in qualche modo, cercherebbe di "distrarre" i cittadini dalla fallimentare politica estera nel Medio Oriente.
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