La tragedia delle foibe e il contesto storico in cui sono avvenute
Di Salvatore Santoru
Oggi 10 febbraio è la "Giornata del Ricordo", giornata istituita nel 2004 in onore delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.
Secondo le stime ufficiali, tra il 1943 e il 1947, vennero eliminate più di 10mila persone a causa della repressione della minoranza italiana del regime jugoslavo guidato da Tito.
Tale tragedia si va ad inserire nel tragico contesto della Seconda Guerra Mondiale e nell'odio etnico che accompagnava in quegli anni italiani e slavi.
Non bisogna dimenticare a tal proposito l'invasione da parte dell'Italia dell'Jugoslavia nel 1941 e la conseguente politica di assimilazione forzata e di repressione portata avanti verso la minoranza slava, e i continui screzi che accompagnavano le due popolazioni sin dall'Ottocento.
Nel complesso, durante i conflitti nell'area avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale morirono migliaia di persone, sia slave che italiane, perlopiù innocenti e vittime della logica di dominio dei due "opposti imperialismi" italiano e jugoslavo.
Purtroppo, praticamente non esiste una visione storica equilibrata e imparziale sulla vicenda, e difatti le sue ricostruzioni sono viziate dalla propaganda, da quella di "destra" che omette sempre l'invasione e i crimini commessi in Jugoslavia, e da quella di "sinistra" che ha sempre nascosto o in alternativa giustificato, negato e minimizzato la questione delle foibe e delle persecuzioni della minoranza italiana per motivi ideologici.
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