Fonte:KeepTalkingGreece
Migliaia di bambini nelle scuole greche affrontano uno degli aspetti più duri della crisi economica: la fame. La scorsa settimana gli insegnanti si sono nuovamente lamentati del fatto che gli scolari svengono in classe durante la lezione a causa della fame. Il problema dei bambini che patiscono la fame è stato sollevato di nuovo durante un incontro tra il Comune di Atene e i rappresentanti dei sindacati degli insegnanti.
“Ci troviamo a dover insegnare a bambini che sono affamati” ha detto Adriani Prolopi, dell’Associazione Insegnanti “Parthenon”, al Consiglio Comunale, mentre Dimitris Mariolis dell’Associazione Insegnanti “Ampelokipoi” ha riferito il caso di un alunno “che non aveva mangiato da due giorni”.
In un paese in cui non ci sono pasti sovvenzionati nelle scuole, nel 2014 la Grecia ha dovuto fornire pasti gratuiti agli studenti nelle zone meno privilegiate di Atene, dopo urgenti richiami da parte delle organizzazioni internazionali in un momento in cui recessione e disoccupazione hanno travolto il paese.
Un programma con un budget di quasi un milione di euro, che mirava a fornire 10.500 pasti giornalieri agli alunni attraverso un servizio di catering, è stato bloccato a causa di … ostacoli burocratici. Nell’ottobre del 2014, col sostegno di alcuni sponsor, è stato avviato un programma di 4.500 pasti al giorno per gli asili nido, ma nessun pasto per le scuole.
Il sindaco di Atene Giorgios Kaminis ha assicurato che il problema verrà risolto entro la fine della prossima settimana [si trattava della settimana scorsa, NdT].
I sondaggi
A seguito di queste recenti lamentele da parte degli insegnanti sul fatto che i bambini vanno a scuola a stomaco vuoto, l’Istituto Prolepsis per la Medicina Preventiva e la Salute Ambientale e Occupazionale questo mercoledì ha pubblicato i dati di un sondaggio che mostra l’estensione del problema.
L’organizzazione ha esaminato i casi degli alunni di 64 scuole di Atene, trovando che:
il 25% delle famiglie degli alunni soffre la fame;il 60% soffre di insicurezza alimentare, cioè non dispone di cibo sufficiente;nel 61% dei casi uno dei due genitori non ha alcun reddito (né salario né pensione);il 17% delle famiglie non ha alcuna fonte di reddito;il 22% delle famiglie ha 3 o più figli;l’11% degli alunni non è coperto dalla previdenza sociale;il 7% delle famiglie ha avuto interruzioni dell’energia elettrica per più di una settimana durante il 2014;il 3% delle famiglie non aveva l’energia elettrica al momento in cui è stato condotto il sondaggio.
Il sondaggio è stato condotto dall’Istituto Prolepsis sugli alunni di 64 scuole di Atene. Assieme alla Fondazione Stavros Niarchos, Prolepsis fornisce cibo a 15.520 alunni ogni giorno, metà dei quali vivono sotto la soglia della povertà, mentre quasi il 60% vive al di sotto di una soglia ragionevole di spese di sostentamento.
In totale sono state inviate 1.053 domande di inserimento nel programma di Prolepsis e Niarchos. Queste domande di inserimento riguardano un totale di 152.397 alunni. Tuttavia solo il 10% degli alunni ha effettivamente beneficiato di questo programma di fornitura pasti.
Secondo un censimento del 2011, 664.046 persone vivono entro il perimetro del Comune di Atene, mentre 3.753.783 persone vivono nella più ampia area metropolitana.
La drammatica situazione in Grecia
La situazione è ugualmente drammatica in altre parti del paese.
Secondo un totale di 42.727 questionari compilati dai genitori di alunni provenienti da 23 distretti amministrativi del paese:
il 54% delle famiglie si trova nell’insicurezza alimentare;il 21% delle famiglie soffre la fame;nel 40% delle famiglie uno dei due genitori non ha reddito, e nel 13% delle famiglie sono entrambi privi di reddito.
“La crisi socioeconomica purtroppo sta lasciando il segno sul gruppo più vulnerabile: i bambini“, ha detto Athina Linou, capo di Prolepsis.
PS. Avete idea di come facciano ad andare avanti le famiglie senza alcun reddito? Oh sì, cercano mense per i poveri, prendono denaro in prestito per pagare bollette e affitto, passano le notti senza energia elettrica quando l’Azienda Elettrica Pubblica gli taglia la corrente a causa delle fatture in sospeso, si congelano perché non possono permettersi il riscaldamento, cercano cure mediche da parte di organizzazioni di volontariato, vivono nell’incubo quotidiano di non avere più un tetto sopra la testa e di ritrovarsi in mezzo a una strada.
E sono grati quando ricevono un pacco di vestiti di seconda mano dagli enti di beneficienza.
Qui si sta parlando di povertà grave, di dignità e di vite distrutte.
Veramente toccante, sembra incredibile ma è la triste verità di un mondo dove il benessere regna soltanto dove si vuole e la tutela umana è accessoria.
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