Di Alberto Palladino
Il governo ha confermato l’impegno italiano nell’acquisto dei novanta “super aerei” della statunitense Lockheed Martin. Con un tweet la ministra della difesa Roberta Pinotti ha dichiarato che “ Il programma prosegue secondo l’illustrazione data al Parlamento” e che il “numero di 90 è stato stabilito dal precedente Governo” con buona pace della tanto acclamata spending review militare che secondo Renzi avrebbe dovuto tagliare, se non abbattere, i costi per l’acquisto del discusso velivolo.
Era stata una mozione proprio del Pd a portare il premier, appena cinque mesi fa, a dichiarare che si sarebbe impegnato a: «riesaminare l’intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget». Si sarebbe dovuti passare, quindi, dai tredici miliardi iniziali a sei e mezzo con cui però si sarebbe potuto acquistare, oltre ai sei già in hangar, appena altri venti F-35.
Nessun ridimensionamento quindi, menchemai un taglio ai costi, l’Italia va avanti nel programma F-35 come disegnato dal governo Monti, lo conferma anche Joe Della Vedova, portavoce dell’ufficio del Pentagono responsabile del programma F-35 che afferma che «l’Italia rimane impegnata nel programma e ad acquistare, in tale quadro, 90 caccia F-35”.
Si va avanti sul tracciato originale anche perché in ballo c’è molto di più della semplice pole position nella difesa aerea, c’è quell’accordo con la Lockheed Martin che ha già costruito a Cameri vicino Novara il suo centro di manutenzione per tutti gli F-35 europei e l’Italia non può perdere i quasi diecimila posti di lavoro che questo polo garantirebbe. Tuttavia le ombre restano e sono molte ma dagli States arriva una gigantesca pacca sulle spalle a Renzi che, «nonostante le pressioni politiche» (del suo stesso partito anche n.d.r.), è riuscito ad acquistare, il «numero giusto» di F-35 per assicurare la «la difesa del paese».
Difesa che comunque era assicurata egregiamente dalle squadriglie di Tornado e di Eurofighter Typhoon, questo per buona parte “made in Italy” veramente, che però non piace a Washington che si raccomanda a finche «l’Italia rimpiazzi la sua obsoleta forza di cacciabombardieri» ovviamente con quelli a stelle e strisce.
Chissà cosa ne pensa senatrice Puppato che a parole e' verde, femminista ed antimilitarista, ma nei fatti e' renziana ed appoggia questo governo. Francesco Cecchini.
RispondiEliminafranncesco_cecchini2000@yahoo.com