Di Salvatore Santoru
Da diverso tempo si può constatare il lento ma inesorabile declino degli USA.
Nonostante si continui a vendere il "sogno americano" al resto del mondo tramite Hollywood, la realtà negli States è ben diversa.
Gli USA non sono più quella "terra della libertà " che tanto ha fatto sognare miliardi di persone nel mondo, la nazione dalle mille opportunità e della democrazia.
Difatti, secondo il recente studio ‘America’s Youngest Outcasts’ del National Center on Family Homelessness, è risultato che nel solo 2013 ben due milioni e mezzo di bambini non hanno una casa, e la povertà è sempre più dilagante.
Inoltre, risulta in crescita il fenomeno delle "tent cities", tendopoli che si trovano prevalentemente ai bordi delle grandi città di stati come l'Alaska e la California.
Un'altro fenomeno sempre più diffuso è quello delle persone, che rimaste senza fissa dimora, decidono di vivere nei tunnel sotterranei sotto le città .
Come riporta il Daily Mail, solo a Las Vegas è stato stimato che più di 1000 persone vivono così.
Intanto, mentre la povertà cresce e colpisce il ceto medio e le classi sociali più basse, la classe politica statunitense non è mai stata così ricca nella storia come oggi, come rivelato da "Open Secrets" e ripreso sul quotidiano online italiano l'Inkiesta.
Oltre ai politici, ovviamente a beneficiare della situazione sono state le grandi multinazionali e le banche, che immancabilmente sono state salvate dal governo in quanto "troppo grandi per fallire".
A livello internazionale, grazie alla sempre più forte politica imperialista, gli States sono sempre più odiati.
Anche sul tema delle libertà gli States non sono messi bene, come ha dimostrato il recente scandalo NSA e la persecuzione dei dissidenti Edward Snowden e Julian Assange.
La presidenza Obama ha proseguito il trend iniziato sotto quella Bush, arrivando a peggiorare drasticamente la situazione, nonostante le tantissime promesse con le quali, in modo estremamente demagogico, il Presidente aveva illuso il popolo.
Oggi, sembra proprio che il declino statunitense sia inarrestabile, a meno che non cambi fortemente la situazione, cosa che sembra non vogliano in tanti all'interno del panorama politico statunitense, con le interessanti eccezioni rappresentate da Ron e Rand Paul, e pochi altri.
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