Il Senso dell'informazione libera e indipendente

set 10, 2014 0 comments


Di Salvatore Santoru

Che senso ha, o avrebbe, fare informazione libera e indipendente nel 2014?
Teoricamente molti direbbero nessuno.
Difatti, ci viene ripetuto continuamente che siamo in una società talmente libera perchè abbiamo e possiamo fare praticamente tutto ciò che ci va, e siamo talmente liberi che c'è qualcuno che pensa per noi: i cosiddetti "esperti".

Essenzialmente, vista in quest'ottica, fare informazione libera e indipendente è una mera perdita di tempo, così come interessarsi alla cultura o a qualsiasi altro ambito intellettuale e non meramente pratico/materiale.

Infatti, che razza di senso può avere fare tale tipo di informazione (perlopiù in modo gratuito), quando abbiamo già miliardi di quotidiani, online o su carta, che ci dicono quello che dobbiamo sapere e che vogliamo sentire, tenendo presente, che come sempre più spesso si ripete, la verità non esiste?

Che senso ha fare un'informazione libera e indipendente, se la maggioranza della gente per un motivo o per l'altro, se ne frega dell'indipendenza e della libertà dell'informazione, visto che cerca solo ciò che in qualche modo li faccia credere che tutto vada bene (o male, a seconda delle preferenze) ?


Alla fine un Senso ce l'ha.

Ed è quello di tentare di fornire una "guida" al discernimento nelle migliaia di informazioni disponibili sul mercato, di cercare di far scattare una "presa di coscienza" nei fruitori di essa, una Consapevolezza che faccia capire che le cose non stanno come spesso ci dicono, ma che non è tutto perduto.

Quindi, è un'invito a non mollare, ad indignarsi in modo costruttivo, a cercare un'altra Via, andando oltre  quello che si potrebbe definire come il "velo di Maya" della cosiddetta informazione "ufficiale" o "mainstream", dir si voglia.


Chiaramente l'informazione libera e indipendente non avrà e non può avere il seguito che ha quella ufficiale, non avendone ovviamente nemmeno i mezzi nella maggioranza dei casi.

Ciò se può essere considerato in parte negativo, può risultare per certi versi positivo, in quanto la maggior parte delle volte l'informazione libera tenta di optare sulla qualità anzichè sulla quantità, come fa quella mainstream.

Su questo punto, bisogna riconoscere anche che di solito l'informazione libera viene maggiormente seguita da fruitori attivi e spesso appassionati delle tematiche trattate, mentre la passività dell'utente/consumatore è una regola non scritta dell'informazione ufficiale.

Difatti, al giorno d'oggi essenzialmente la massa e la maggioranza degli individui che la compongono non vuole verità, ma flessibili "certezze" e illusioni da cambiare a seconda del periodo.

 Praticamente per i media mainstream, ciò che è vero ( o giusto ) ieri diventa falso ( o sbagliato ) oggi e viceversa.

Mentre, pur con tutti i naturali limiti che possa avere, l'informazione libera tenta di dare uno spaccato il più possibile realista della realtà che viviamo, o meglio dei motivi e delle cause che si celano dietro e dentro gli eventi di essa.

Ed è per questo, come per altri tanti motivi, che dovrebbe essere il più possibile tutelata e diffusa, per il bene di una reale democrazia d'informazione e non, che oggi, se non superficialmente, effettivamente non esiste.

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