Di Salvatore Santoru
La parola "Cambiamento" è una delle più inflazionate e abusate negli ultimi tempi.
Nei media, nella politica e nella società essa viene ripetuta continuamente e ossessivamente un giorno sì e l'altro pure.
Molti si saranno chiesti: ma cos'è realmente e che significa questo Cambiamento? ...
Bene, proverò a spiegare questo concetto in un modo che spero sia chiaro a tutti.
Innanzitutto, il Cambiamento non è da intendersi come un mero cambiamento politico, sociale o economico: non ha nulla a che vedere con nuove tendenze, nuovi pensieri diffusi dalla cultura di massa, proposte politiche e cose del genere.
Non è un sinonimo di progresso economico,sociale o politico e non è da confondersi con l'ossessiva apologia del "nuovo" tanto di moda in Italia e nel mondo.
Non è nemmeno un precetto new age o cose del genere.
È semplicemente rendersi conto della situazione attuale in cui viviamo, e in tal modo prendendo coscienza e andando oltre a ciò, appunto realizzare un Cambiamento individuale e di conseguenza sociale e sempre più generale.
Per dirla in parole riferibili alla quotidianità, ad esempio rendersi conto di seguire un determinato stile di vita disfunzionale, della manipolazione mediatica e delle illusioni della Tv, di Hollywood o altre "armi di distrazione di massa", e come soluzione decidere di essere sé stessi, andando oltre le limitanti convinzioni che ci sono state inculcate sin da bambini o che abbiamo introiettato.
Questo è il Cambiamento, che non è da confondere con "adattamento", anzi.
Infatti, Cambiamento non significa conformarsi all'oggi, "stare al passo coi tempi" o cose del genere, tutt'altro.
Su questo punto è utile conoscere il pensiero di Tiziano Terzani, un personaggio che di questo Cambiamento ne parlava quando questa parola non era sulla bocca di tutti, come oggi.
Una sua citazione è emblematica a riguardo :
« Trovo che vi sia una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi: uno che si accontenta è un uomo felice » .
Ecco: accontentarsi è la chiave e il succo del Cambiamento.
Accontentarsi di ciò che si è e si ha, quindi di essere sé stessi, quindi cambiando il nostro punto di vista.
Difatti, accettando di essere sé stessi e ciò che ci circonda, si dà a uno strappo a tutte le illusioni che ci hanno inculcato e che abbiamo seguito sino ad ora: il voler essere come questo o quel VIP, il vestirsi in un certo modo, il seguire un certo tipo di musica o di film, l'identificarci con il nostro lavoro e tutto ciò che ci distrae, facendoci fuggire da noi stessi e facendoci credere che non dobbiamo mai accontentarci di come siamo.
Quindi in tal modo si smette di alimentare quel circolo vizioso interiore ed esteriore che ci obbliga a conformarci, ad essere sempre e comunque parte del "gregge", per essere " al passo coi tempi ", o cose del genere.
Ci si accetta così com'è, con i propri limiti, si pensa con la propria testa e in tal modo si conquista una reale libertà ( non l'illusione della "libertà" venduta dai media o da qualche ideologia ), che è semplicemente uno stato interiore, perché le reali nostre catene sono prima di tutto dentro di noi.
Per quanto riguarda l'acritico elogio del "nuovo", ciò non ha niente a che vedere con il Cambiamento.
Terzani stesso ha criticato fortemente tale atteggiamento, base di ogni totalitarismo passato e presente, fondato sulla creazione di un'uomo nuovo, di un "nuovo mondo" e così via.
Difatti non c'è nessun bisogno di sovvertire alcunché: ma semmai serve accettare la gente così com'è, e in tal modo realizzare un positivo Cambiamento, mentre buona parte della modernità è stata basata su un negativo cambiamento che ha plasmato, modellato e modificato gli esseri umani, invece di accettarli per come sono.
Questo è il grande errore del capitalismo, del comunismo ( due sistemi la cui apparente contrapposizione è stata denunciata dallo stesso Terzani ), del positivismo o di qualunque altra ideologia e non, che pretenda di voler cambiare l'essenza umana, che invece va accettata e valorizzata, così come vanno accettate e valorizzate le nostre radici e la nostra identità, perchè come disse Terzani : " distruggere le radici è distruggere sé stessi ".
« Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee ma conservate i vostri principi » .
Trovare finalmente se stessi, non entrare nel gregge , preferire essere una pecora nera...
RispondiEliminagrande come sempre , grazie amico mio!
:::)))
Grazie a te per il sostegno e per i sempre intelligenti commenti :) !
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