Di Salvatore Santoru
Il 18 settembre 2014 si terrà il referendum per l'indipendenza della Scozia.
Il referendum è stato indetto dal governo scozzese, dopo l'accordo stabilito tra il primo ministro scozzese Alex Salmond e il premier britannico David Cameron.
Il referendum per l'indipendenza è stato per molti anni l'obiettivo del Partito Nazionale Scozzese ( Scottish National Party, in gaelico scozzese Pàrtaidh Nàiseanta na h-Alba), in cui milita lo stesso Salmond.
A quanto pare, anche nell'Irlanda del Nord si pensa ad un referendum, e non ufficialmente si ipotizza che possa diventare realtà nel 2016.
Anche in Catalogna si prospetta un referendum per il 9 novembre.
Sembra che stia crescendo una forte voglia di indipendenza, alimentata dal risveglio nazionale e identitario che sta attraversando l'Europa, il quale ad esempio risulta coinvolgere anche i popoli basco e corso, e in parte sardo.
Un Cambiamento basato sulla promozione dell'autodeterminazione popolare, sociale e nazionale, e di conseguenza sulla lotta contro l'imperialismo e contro l'attuale globalizzazione neoliberista.
Un Cambiamento che si spera porterà a una maggiore Consapevolezza nei popoli europei, e sarà il punto di partenza per la costruzione di un'Europa libera, sovrana e indipendente, l'Europa dei popoli, e non delle banche e delle multinazionali com'è l'attuale UE.
Un'Europa fondata sul rispetto e la valorizzazione delle diverse identità che la compongono, e non sull'omologazione forzata e basata sui meri standard economici, com'è l'attuale UE.
Un'Europa libera e sovrana, per un mondo fondato sulla libertà e sull'autodeterminazione nazionale di tutti i popoli, e in tal modo su una reale pace e libertà.
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