Di Agnese Tondelli
Piantare più alberi per risolvere il problema della disoccupazione giovanile e migliorare la qualità dell’aria. È questa la soluzione proposta dal Ministero dello Sviluppo rurale indiano.
Due miliardi di alberi lungo l’autostrada nazionale, stimano i funzionari, garantirebbero circa 300mila nuovi posti di lavoro da distribuire tra i giovani disoccupati presenti nel Paese. Non solo, due miliardi di alberi potrebbero contribuire a migliorare drasticamente la qualità dell’aria di una città, Nuova Delhi, che risulta essere tra le più inquinate al mondo.
L’India, come del resto altri grandi Paesi asiatici, tende ad avere grossi problemi di inquinamento. Gli alberi potrebbero essere una risposta concreta. Secondo un recente studio condotto nel Regno Unito, infatti, le foglie degli alberi sarebbero in grado di catturare una notevole quantità di polveri sottili.
Per accertarsene, gli scienziati hanno misurato la quantità di inquinamento atmosfericopresente nei pressi di un centro abitato di Lancaster, attraverso l’uso di dispositivi di monitoraggio di polveri sottili e particolari tecniche di analisi delle informazioni.
Dopo aver collocato di fronte a quattro case una sorta di “schermo” formato da 30 giovani alberi di betulle, disposti in fioriere di legno, i ricercatori hanno analizzato nuovamente i dati della qualità dell’aria dopo appena 13 giorni.
Dalle analisi è risultato che, di fronte a tutte e quattro le case, la concentrazione di particelle di metalli era diminuita in una percentuale compresa tra il 52 e il 65%. Nello specifico, PM1, PM 2.5 e PM 10 erano ridotti del 50%.
Esaminando poi le betulle al microscopio, i ricercatori hanno confermato che le superfici pelose delle foglie avevano intrappolato le particelle inquinanti, derivanti molto probabilmente dalla combustione o dall’usura dei freni dei veicoli di passaggio sulle strade adiacenti le abitazioni.
Il Ministero dello Sviluppo rurale dell’India ha anche sottolineato la necessità della raccolta e conservazione dell’acqua affermando, in particolare, che se il 15% dell’acqua piovana venisse utilizzato, si potrebbe evitare la problematica inerente all’inefficienza delle risorse idriche, alimentando la gente e irrigando il terreno agricolo.
Sembra che questo progetto vada ad aggiungersi a una serie di iniziative intraprese dal Paese per sviluppare la propria economia e ridurre l’impatto ambientale. L’India sta infatti investendo anche in energia solare e ha inoltre annunciato di voler stanziare più fondi per progetti sostenibili, raddoppiando la tassa sul carbone.
Si era assistito a un’iniziativa simile a quella prospettata di piantare 2miliardi di alberi nelle strade del Paese, già l’anno scorso. Il progetto, arricchito di connotati molto più sociali e simbolici, aveva l’obiettivo di portare l’opinione pubblica a una maggiore considerazione della donna e delle nascite femminili. Allora, si era deciso di piantare 111 alberi nel villaggio Piplantri, per celebrare la nascita di una bambina.
La speranza è che accanto a questi progetti sostenibili ne possano nascere molti altri, votati a sensibilizzare l’opinione pubblica di una nazione spesso devastata da episodi di violenza contro le donne.
(Foto: media.canada.com)
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