Decrescita.
Insomma, le parole sono importantissime perchè parola e pensiero sono la stessa cosa. Però non bisogna averne paura.
In un futuro plausibile, auspicabile, l’unico possibile, ci sono cose che dovranno aumentare, e molto, e cose che dovranno decrescere, e molto.
Per esempio, le armi, l’inquinamento, le medicine, le multinazionali, lo strapotere degli straricchi, lo sfruttamento intensivo del suolo e del sottosuolo, le spese idiote, le ruberie, i privilegi dei “mediatori” del potere, le finanziarie, il potere dei “mercati”, gli spostamenti inutili, le prigioni, il crac e l’eroina, la tratta degli umani, le disuguaglianze, gli sfratti, lo stress, il traffico, la frutta che vien dall’ Argentina, il nucleare, i fat food, i fast food, le bollette, le rotture di coglioni, ecc.ecc.
Tutti grandi PILoni del PIL.
Debbono crescere invece la pace, la tranquillità , la solidarietà , il consumo locale, il consumo di stagione.
La produzione “locale” di energia, frutta, cultura, connessioni sociali ed umane, cure e competenze, il terzo settore, la sperimentazione, la follia artistica, i classici, la musica e il teatro, il tempo libero dal lavoro e dalle preoccupazioni, tempo che poi ognuno deciderà di spendere come meglio crede.
Vedi bene che il primo elenco è un grande produttore di PIL, il secondo molto meno.
Ecco.
Se decrescita significa questa sommatoria con risultato in calo, io non ne ho nessuna paura.
Fonte:Ecco Cosa Vedo
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