Di Luca Tomberli
Haarp viene messo in pensione. Il nuovo che avanza è il Muos. Lo annuncia il Pentagono con la solita malcelata tracotanza, tanto che potrebbe essere tradotta così: “cari” inferiori ogni resistenza è inutile, nonostante le vostre rimostranze abbiamo il diritto di decidere per voi, entro il 2017 il Muos sarà operativo. La Nato ha fatto valere il silenzio assenso, quindi contando sulle italiche debolezze ha imposto la costruzione in Sicilia di una delle basi operative del sistema Muos. Guarda caso in concomitanza con l’inizio dell’attività del Muos la Air Force ha annunciato che, entro l’estate, si appresta a smantellare Haarp.
Dopo aver pettinato tantissime nuvole e averle acconciate alla “veneziana”, Haarp viene messo a riposo. La sua storia è costellata da una serie di attività per controllare il clima e l’ambiente. Ma non è finita qui.
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Così ha affermato in Senato David Walker, vice Segretario della Air Force per la scienza, la tecnologia e l’ingegneria. “Ci stiamo muovendo verso altri modi di gestione della ionosfera, cosa per cui HAARP è precisamente progettato, immettere energia nella ionosfera per poterla realmente controllare. Ma questo lavoro è già stato completato.”
Haarp,dopo aver preso la “medaglietta” al valor militare viene messo da parte. Visti gli ingenti capitali occorsi per controllare la ionosfera, e sapendo che i militari rinunciano ad un’arma soltanto quando sono consapevoli di possederne un’altra più potente, si può ipotizzare che il progetto a stelle e strisce di realizzare l’arma finale sta prendendo altre strade ancora più redditizie. La futura guerra ambientale sarà combattuta tramite 4 satelliti geostazionari, più uno di scorta, e quattro stazioni terrestri posizionate in modo strategico alle Hawaii, in Virginia, in Italia e in Australia. Tutto ciò costituisce il sistema del Muos. Le quattro stazioni radio garantiscono la copertura di tutto il pianeta. Si legge che l’obiettivo consiste nel portare la connessione digitale tra i mezzi militari, perlopiù droni, presenti in qualsiasi luogo. In modo da formare un’ unità da guerra in grado di muoversi all’unisono come uno sciame di api nonostante distanze considerevoli.
Il sistema terrestre del Muos riesce quanto meno a trasferire dati, gestire la rete globale e controllare i satelliti.
Fonte e articolo completo :http://www.primapaginadiyvs.it/haarp-scie-chimiche-muos-passato-presente-futuro-guerra-planetaria/
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