Di Salvatore Santoru
Nel nome di essa , durante un viaggio in Cambogia come corrispondente per il " Corriere della Sera " , riuscì perfino a sostenere Pol Pot e i suoi Khmer Rossi , non vedendo i giganteschi "effetti collaterali " prodotti dall'instaurazione del " paradiso socialista " .
Nel libro Terzani critica fortemente il modus operandi tipico dell'ideologia comunista : il culto per la " distruzione totale " di ogni radice possibile , la logica dello " spazzare via tutto il " vecchio " per far spazio al " nuovo " corso senza sapere minimamente cosa proporre .
Cita l'esempio della Cina , dove nel nome della " rivoluzione culturale " tutto ciò che ricordava la millenaria tradizione e saggezza cinese venne ridicolizzato e/o vietato , e fu tentata la distruzione totale di questo antico patrimonio .
Molti monasteri vennero distrutti , tantissimi libri vietati , la cultura che non fosse " ufficiale " considerata potenzialmente " controrivoluzionaria " o " reazionaria " e i seguaci del credo buddhista perseguitati perchè visti come nemici del comunismo e dell'ateismo di stato proposto da questo .
Stessa cosa successe in Tibet , o in Russia e nei paesi parte dell' URSS , dove a farne le spese furono sopratutto i cristiani e dove qualunque dissidente politico era etichettato come " borghese " e " controrivoluzionario " .
Mentre nella cultura di massa l'ideologia comunista viene presentata come l'unica " alternativa " al sistema dominante , nei fatti ciò non è assolutamente vero .
Non è plasmando e manipolando l'essere umano che si cambiano veramente le cose ..
Secondo Terzani l'unica vera " rivoluzione " possibile deve partire da noi stessi . Come diceva il Mahatma Gandhi : " Sì il cambiamento che vorresti vedere nel mondo " .
Secondo Terzani una vera rivoluzione non può basarsi sul mito della " sovversione " violenta propagandato da quasi tutti i vari ideologi comunisti e/o progressisti .
Quello che ci vuole è una rivoluzione etica , consapevole e responsabile che non si basi sulla " distruzione delle radici " e quindi come direbbe lo stesso scrittore , di sè stessi , ma sul miglioramento reale delle condizioni ( personali , sociali , culturali ) degli individui e delle comunità .
Una rivoluzione consapevole che coniughi la libertà e la solidarietà e che miri a creare una società realmente equilibrata e armonica .
Una vera " rivoluzione " che miri al superamento di questa società attuale , fondata sul primato della " libertà assoluta " a scapito della solidarietà e che al tempo stesso rifiuti anche la pretesa di costruire una società fondata sul mero collettivismo e quindi sull'assenza di libertà individuale .
Per una società realmente libera fondata sull'equilibrio e sull'armonia individuale e sociale .
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