I limiti del manicheismo e del relativismo ( 1 parte )

mar 19, 2014 0 comments

Di Salvatore Santoru

Nella società moderna le due tendenze filosofiche dominanti sono quelle del manicheismo e del relativismo . La prima è stata una costante indiscussa perlomeno sino all'avvento dell' Illuminismo , la seconda ha acquistato sempre più spazio a partire dalla fine del Settecento e recentemente può essere considerata egemone .
Di seguito le descrizioni di queste due tendenze e dei loro limiti .

Manicheismo

Le origini e la storia 

Per  manicheismo comunemente si intende la tendenza a contrapporre in modo rigido principi e atteggiamenti ritenuti incompatibili , come ad esempio il bene o il male , il vero al falso , il giusto allo sbagliato ,  arrivando spesso ad assolutizzare tali concetti . 
Storicamente il manicheismo  è nato con l'avvento del monoteismo , e quindi della religione ebraica , ma il termine deriva dalla dottrina religiosa fondata nell'antica Persia dal profeta e predicatore Mani ( 215/276 d.C )  , e che era basata sul sincretismo tra elementi cristiani , buddhisti e influenze derivate dallo gnosticismo e dall'antica religione persiana nota come zoroastrismo . 
 Alcune caratteristiche  manichee possono essere riscontrate anche nella stessa dottrina gnostica , che considera il mondo materiale governato dalla tirannia di un " dio negativo " chiamato il   Demiurgo ,  e che afferma che tramite la gnosi si possa giungere a ciò che gli stessi gnostici considerano il " vero Dio " ( che trascende il bene e il male affermando così il bene assoluto , di cui il male è allo stesso tempo un sottoprodotto e una mancanza ) e alla propria essenza divina , che è presente in modo latente in ogni essere umano .  
Ma è sopratutto con l'avvento del cattolicesimo e la diffusione globale del monoteismo ( comprendente anche l'Islam , le altre forme di cristianesimo istituzionale come quello ortodosso etc ) che la diffusione del manicheismo si fa egemone .
Senza dubbio un'elemento imprescindibile dell'atteggiamento manicheo è la tendenza universalista , in questo ambito intesa come la concezione secondo cui esiste sempre , comunque e in ogni ambito   qualcosa che è valido per tutti , a prescindere dalle differenze che ci possono essere .
Purtroppo molto spesso questi principi sono stati usati come paravento per imporre con la forza la propria visione del mondo mascherando i propri reali interessi : pensiamo alle Crociate o altre guerre di conquista , o più recentemente al colonialismo e all'imperialismo  e in tempi a noi contemporanei a una certa imposizione della globalizzazione  tramite quelle che abbastanza ipocritamente vengono definite " missioni di pace " .
Nel nome di essi inoltre sono state giustificate politiche di discriminazione e di odio verso tutti quelli individui o gruppi ritenuti " eretici " e/o " infedeli " , in quanto aventi una visione diversa da ciò che era stato imposto .
Per fare un'esempio basti pensare alla persecuzione portata avanti dalla Chiesa Cattolica verso tutti quei gruppi minoritari considerati portatrici di una visione " eretica " della religione , come i catari  e i valdesi , oppure  la stessa Inquisizione e la caccia alle streghe  , o anche quelle dei paesi musulmani verso i nestoriani e i copti e in generale contro tutti quelli considerati " infedeli " , persecuzioni che in molte nazioni islamiche continuano ancora al giorno d'oggi

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