Ennesimo meritorio libro di BeccoGiallo, editrice di fumetti padovana specializzata sui misteri/tragedie/vergogne d'Italia (argomento inesauribile, non c'è dubbio). Qui è il Vajont, del quale proprio oggi ricorre il cinquantennale. Già , cinquant'anni sono passati, ma rimane ancora vivo nella memoria il ricordo di questa tragedia dovuta alla stupidità e all'affarismo italico. Ottimo e importante il lavoro fatto a suo tempo da Marco Paolini assieme a Francesco Niccolini, autore ora di questo puntuale libro a fumetti assieme al disegnatore Duccio Boscoli.
Vajont - Storia di una diga ripercorre tutta la vicenda, fin dagli inizi, ai tempi di un fascismo agli sgoccioli, poi i vari progetti nel dopoguerra, fino alla costruzione della diga più grande del mondo (allora), nonostante i vari pareri negativi di esperti autorevoli. Il libro fa nomi e cognomi, cita dati, ci fa conoscere la SADE, ditta veneziana del Conte Volpi, l'iniziatore del progetto. Ma ci sono piccoli (oltre che grandi) personaggi dietro questa tragedia, una catena di comando da orrore nazista; il libro cerca di svelarli tutti, nella loro tragica ordinarietà .
Le facce sono indimenticabili, sì, il disegnatore è bravissimo a disegnare le facce dei colpevoli, (quasi tutti assolti, che ve lo dico fare?): il gelo nei rapporti, il dover eseguire degli ordini provenienti dall'alto e per questo indiscutibili (tutti tengono famiglia). Una storia molto italiana. E poi le facce degli abitanti della zona: vivono nella paura, sentono le continue scosse della montagna, che alla fine cadrà nella diga troppo piena d'acqua, per inondare paesi interi assassinando migliaia di persone. Rimane in piedi solo la diga, come un monumento alla stupidità umana.
Il libro si chiude con un bimbetto in un cimitero della zona. Corre in questo cimitero il ragazzino, con dietro la madre. Un bimbetto intelligente che fa le domande giuste: perché tutte queste croci hanno la stessa data di morte? Domanda che gela il sangue. Migliore risposta a quel bimbetto oggi è Vajont - Storia di una diga.
Grazie per la segnalazione del documentario : molto interessante . Saluti e buona giornata :)
RispondiElimina