E, alla fine, giunse anche la condanna dell' Onu.
L'organizzazione guidata da Ban Ki Moon ha infatti recentemente criticato in modo aspro gli Usa, in merito all'utilizzo indiscriminato deidroni. La condanna è piovuta sull'amministrazione Obama nello stesso giorno in cui Jeh Johnson, ex alto funzionario al Pentagono -colui che elaborò la dottrina per gli attacchi privi di pilota- è divenuto capo della Homeland Security.
Difficilmente le critiche da parte dell'Onu riusciranno a cambiare qualcosa nella politica perseguita dal paese a Stelle e Strisce, ma questo non toglie che siano stati ben due, i rapporti che denunciano soprusi e abusi e che saranno presentati all'Assemblea Generale il prossimo 25 ottobre. Ben Emmerson, il relatore Onu per i diritti umani e l’anti-terrorismo, ha calcolato 33 raid durante i quali la Cia avrebbe violato la legge internazionale, provocando numerose vittime tra i civili.
Secondo i dati raccolti, il paese più coinvolto dagli attacchi è stato il Pakistan, per assurdo un paese con il quale gli Stati Uniti non sono mai entrati in guerra. Nonostante questo, dal 2004 a oggi si sono verificati 2200 morti, dei quali oltre 400 civili. Non solo: impossibile non contare, nel bilancio, anche i morti in Somalia, Yemen, Iraq, Libia e Afghanistan.
Per giustificarsi, la Casa Bianca ha spiegato che l’utilizzo dei droni sia contro Al Qaeda, una semplice auto-difesa, sebbene ciò non spieghi perchè mai intervenire contro innocenti.
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