Al progetto sta lavorando il ministero della Salute – annuncia il ministro Beatrice Lorenzin – e molte strutture ospedaliere hanno dato la loro disponibilità, come l'ospedale Molinette di Torino. Ilario Perotto, presidente dell'Associazione nazionale delle aziende per la ristorazione collettiva (Angem) spiega che 4 pasti su dieci rischiano di essere buttati, anche per la scarsa varietà dei menu e gli orari in cui vengono serviti i pasti in ospedale “che spesso non coincidono con le esigenze del paziente ricoverato”.
Fonte: http://www.fanpage.it/in-ospedale-si-buttano-4-pasti-su-10-perche-non-darli-ai-poveri/
http://nientebarriere.blogspot.it/2013/05/in-ospedale-si-buttano-4-pasti-su-10.html
Di sprechi purtroppo ve ne sono tanti. Bisogna cominciare a tagliare più sprechi possibile.
RispondiEliminaChe roba.
RispondiEliminaQuando le stesse cose le fanno i supermercati, nel caso in cui i lavoratori si prendono i pasti a casa quello si chiama "rubare"... ma andassero a cagare.
Io i pasti li prenderei eccome...
E perché mai i poveri si devono sempre mangiare gli avanzi altrui?
RispondiEliminaSe agli ospedali avanzano pasti, magari dovrebbero programmare meglio la distribuzione e, se mai, dare ai poveri il denaro così risparmiato affinché possano acquistarsi da soli ciò di cui hanno voglia.
Questa idea pellegrina per cui ai poveri basta fornire un pasto rimediato o abiti smessi, per risolvere il dramma della povertà, inizia a irritarmi.
Magari sarebbe il caso di chiedersi perché esista, la povertà.
Quali ne siano le cause e perché continuiamo a tollerare le ruberie e gli sprechi dei ricchi e potenti compensando i poveri, che degli sprechi e della ricchezza sono l'esito, con gli avanzi.
Il problema è che non esiste colui che pensa a queste cose. Quanto bene puoi pianificare la distrubuzione, ci sarà sempre uno svantaggio...
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