Tutto ciò come voluto dalla riforma degli ex- ministri del governo Prodi (2007), Fioroni e Mussi: questa prevedeva di far valere il voto di diploma come bonus nell’accesso ai suddetti corsi a numero limitato. Dopo i continui rinvii del governo Berlusconi, che con il ministro Gelmini non ha mai attuato i cambiamenti previsti dalla riforma, quello di Monti, con Profumo, ha deciso ora di procedere.
Dunque diminuiranno le domande e altrettanto avverrà del tempo per rispondere. Oltre ad accorciarsi, i tempi saranno anche unificati: 90 minuti per tutti, laddove precedentemente il tempo a disposizione variava da facoltà a facoltà (ad esempio, per il test di accesso di Architettura erano previsti 15 minuti in più). Cambierà anche la composizione delle domande, con un ampio ridimensionamento della cultura generale, la quale vedrà la presenza di soli 5quesiti in tutti i test di accesso. Assumerà invece una preponderanza maggiore la logica, cui saranno riservati 25 quesiti su 60. Il resto delle domande, la metà del totale, verterà normalmente sui temi specifici dell’indirizzo prescelto.
CULTURA (TROPPO) GENERALE - Il ridimensionamento delle domande di cultura generale risponde a una precisa esigenza dettata soprattutto, negli anni, da polemiche sorte in più occasioni sui contenuti delle stesse domande sottoposte agli aspiranti universitari: domande spesso estranee non solo ai normali programmi ministeriali della scuola superiore, ma anche ai requisiti necessari per entrare in una determinata facoltà. Spesso oltre i limiti del farsesco. E’ rimasto celebre il caso di una domanda presente nel test di accesso di Medicina dell’Università di Roma la Sapienza, la quale interrogava i candidati sulla grattachecca, ovvero la granita. Una domanda, oltre che fortemente discriminante per chi avesse la sola colpa di non essere romano e di non conoscere questo termine caratteristico, di scarsissima attinenza con la medicina… Questo ridimensionamento lascia speranza sul miglioramento di questa situazione poco coerente.
Inoltre la scelta di considerare come bonus il voto di maturità – che finora veniva preso in esame solo in relazione alla graduatoria per il reintegro, nel corso di studi, di coloro che erano rimasti esclusi da una prima selezione – viene approvata con l’intenzione di favorire gli studenti più meritevoli: un criterio corretto, che però lascia qualche dubbio se si considerano le diversità di standard di giudizio che talvolta caratterizzano la valutazione, a seconda dei diversi istituiti e licei e delle diverse Regioni. Il nuovo provvedimento renderebbe ancora più urgente la questione di un livellamento nazionale scolastico, in questo senso, almeno nei limiti del possibile, per essere veramente efficace.
CORSE CONTRO IL TEMPO - Molte polemiche, però, riguardano alcuni aspetti del decreto, particolarmente i tempi previsti per la preparazione effettiva alla prova di accesso. Anziché a settembre, i test inizieranno a luglio: il 23 per Medicina e Odontoiatria (che saranno accorpati), il 24 per Veterinaria, il 25 per Architettura. Una decisione che, si è spiegato, è stata dettata dalla necessità di adeguarsi agli standard europei, ma che presenta evidenti contraddizioni: come sarà possibile infatti prepararsi alle prove d’accesso così poco tempo dopo gli esami di maturità, o magari persino in contemporanea con gli ultimi orali? Ma non è tutto: pare che nel 2014 i test d’ingresso saranno addirittura anticipati tutti ad aprile, prima ancora degli esami di maturità, nel periodo solitamente critico per la preparazione agli stessi. Con questo stato di cose, la tempistica prevista dal decreto metterà in seria difficoltà, con ogni probabilità, anche il più volenteroso degli studenti.
Fonte: http://dailystorm.it/2013/04/27/prove-di-accesso-universitarie-novita-e-contraddizioni-per-le-facolta-a-numero-chiuso/
http://andreainforma.blogspot.it/2013/04/prove-di-accesso-tutte-le-novita-e.html
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