SPRECHI CASTA/ Se il personale costa più degli onorevoli. E per la biancheria 105 mila euro al Senato

mar 26, 2013 0 comments

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Di Carmine Gazzanni


L’abbiamo letto nei giorni scorsi. Sulla spinta di Grillo e del Movimento 5 Stelle alla fine Laura Boldrini e Pietro Grasso si sono dimezzati lo stipendio e hanno rinunciato all’auto blu.
Proprio come faranno i grillini. Bene, si penserà. Vero. In realtà, però, quello degli stipendi “onorevoli” altro non è che uno specchietto per le allodole.
Al taglio delle indennità e degli altri compensi degli eletti si dovrebbe aggiungere anche unarobusta sforbiciata delle retribuzioni dei dipendenti dei due rami del Parlamento, più un altro taglio netto a spese incredibilmente alte per questioni assolutamente marginali.
E mentre Grillo, Bersani e Berlusconi continuano ad accapigliarsi, gli sprechi vanno avanti.Invincibili. Irrefrenabili.


SE UNO STENOGRAFO GUADAGNA PIÙ DI NAPOLITANO - Cominciamo dagli stipendi. Era lo scorso dicembre 2011 quando Primo Di Nicola, su L’Espresso, esaminava letabelle retributive dei dipendenti di Camera e Senato.
Il risultato fu incredibile: un semplice stenografo parlamentare arriva a percepire in un anno più di Giorgio Napolitano259 mila euro lordi netti contro i 239dell’inquilino  del Quirinale. Molto di meno, ancora, dei 370 mila euro a cui arriva unconsigliere parlamentare all’apice della carriera.
Ma non è questo l’unico paradosso con cui bisogna fare i conti. Mentre infatti Grillo spara “merda” (per usare una parola tanto cara all’ex comico) sui giornali senza fare il benché minimo distinguo (nemmeno nei confronti di quelle testate che, come noi, hanno passato giorni, settimane e mesi ad analizzare i tanti sprechi della casta contro la quale poi lui stesso si scaglia), mentre Bersani è alla ricerca della squadra vincente, mentreBerlusconi cerca in ogni modo l’inciucio e Montichiede a gran voce un governo di larghe intese in cui potersi infilare; mentre continua tutto questo, gli sprechi rimangono lì. Basti leggere i bilanci di Camera e Senato per rendersi conto delle cifre.


SENATO: IL PERSONALE COSTA PIÙ DEI SENATORI - Partiamo da Palazzo MadamaPer il personale di ruolo tra stipendi, emolumenti e indennità nel 2011 se ne sono andati 140 milioni di euro, per il 2012 si prevede ci sia stata una spesa (il conto è ancora preventivo) di 134 milioni di euro. Una bella cifra se si pensa che in carica ne risultano 940Finita qui? Certo che no.
Perché alle cifre appena elencate bisogna aggiungere il personale in quiescenza. Nel 2011 sono andati via 97 milioni; per il 2012 si prevede una spesa anche maggiore: 106 milioni. Poi ci sono i trattamenti del “personale non dipendente” (tra segreterie particolari, commissioni, presidenze e “enti che forniscono servizi in Senato”). 2011: 23 milioni. 2012: 21 milioni.
Totale del costo del personale. Nel 2011 sono stati spesi 260 milioni di euro. Nel 2012 si prevede che ci sia stata una spesa di 261 milioni di euro. La questione è incredibilmente assurda.
el_doradoPassando al setaccio tabelle e allegati si scopre infatti che, rispetto ai dipendenti, per i senatori e le loro attività si spende molto meno: 196 milioni in totale, di cui 96 elargiti per le indennità, le diarie e gli altri compensi di quelli in carica; 61 milioni per i vitalizi e ulteriori 38 per i gruppi parlamentari.


CAMERA: PERSONALE DA MEZZO MILIARDO ALL’ANNO - E Montecitorio? Ancora più costoso. Vero, il personale è maggiore (1.642 persone). Ma comunque le cifre sono stratosferiche. Prendiamo il bilancio preventivo 2012-2014. Per il personale in servizio, tra retribuzioni, contributi e oneri, se ne andranno mediamente 283 milioni di euro(2012: 287; 2013: 280; 2014: 282) a cui si aggiunge il costo del personale in quiescenza: 216 milioni nel 2012, 217 nel 2013, 227 nel 2014.
Totale: poco meno di 500 milioni di euro. Anche qui, molto più di quanto si spende per i deputati: nel 2012 si prevede una spesa totale di 312 milioni di euro tra onorevoli in carica, onorevoli cessati dal mandato e gruppi parlamentari.
Verrebbe quasi da dire, dunque, che la vera casta siano i dipendenti piuttosto che gli onorevoli.


LE TABELLE RETRIBUTIVE - Domanda. Ma attraverso quali meccanismi questi dipendenti arrivano a guadagnare così tanto? Come sono organizzati? A ricostruire la questione ancora Primo Di Nicola. Basta d’altronde andare sul sito della Camera per leggere le tabelle retributive.
La categoria più bassa è quella degli operatori tecnici (operai, barbieri, autisti) che iniziano con uno stipendio di 2 mila 300 euro lordi, ma possono arrivare addirittura a 9.461 euroall’apice della carriera con 35 anni di anzianità. Un gradino sopra ci sono gli assistenti (commessi e addetti alla vigilanza) che, pur iniziando con una paga mensile di 2.600 euro, arrivano anche loro apoco meno di dieci mila euro.
Seguono i collaboratori tecnici (2.319 euro il primo stipendio, quasi 11 mila al top della carriera), quindi i consiglieri, che entrano nei ruoli con 5 mila euro e finiscono con la bellezza di 23.825 euro lordi al mese. Al top, ovviamente, il segretario generale con i suoi 28.152 euro mensili.
Al Senato la classifica è pressoché simile. Anzi, il guadagno è ancora più lauto. Gliassistenti parlamentari (compiti manuali e di vigilanza) riscuotono quasi 10 mila eurolordi al mese; i coadiutori (segreteria e archivistica) circa 12 mila; i segretari (ricerca e progettazione) più di 15 mila; gli stenografi oltre 17 mila, i consiglieri ben 24.672 euro.


auto_blu_lavaggio_sprechiLE SPESE ASSURDE DI CAMERA E SENATO: LAVAGGI, TENDE, STAMPE, TESSERE. E BIANCHERIA - Il problema, però, non sta soltanto negli stipendi dei dipendenti. Gli sprechi – bilanci alla mano – sono rinvenibili anche nei tanticapitoli di spesa, alcuni dei quali lasciano interdetti.
Non potrebbe essere altrimenti se a Palazzo Madama, nonostante le auto blu a disposizione di Palazzo Madama siano ora soltanto dodici, i soldi messi a disposizione per “lavaggio autorimessa e autovetture” sono 70 mila euro (nel 2011 63 mila euro).
Rapido calcolo: ogni auto in un anno potrà godere di quasi sei mila euro di lavaggio.
 Certamente spropositato, ancora, quanto previsto per le spese di “cerimoniale erappresentanza”: nel 2011 2 milioni 490 mila euro; nel 2012 calata solo di un po’ (2 milioni 49 mila euro).
Passando a Montecitorio le cose non vanno certamente meglio. Un piccolo esempio: i servizi di ristorazione costeranno quest’anno 5,7 milioni di euro. Non solo. Nei primi sei mesi del 2012 i bandi pubblicati dalla Camera sono stati incredibili. Come quello da 2,9 milioni di euro per appaltare un servizio di “G”.
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In pratica, si tratta di interventi volti a dare un nuovo volto a Montecitorio. Un restyling in piena regola. Dalla pulizia e cura degli arredi (i cosiddettiBasile, dal nome dell’architetto che curò l’ampliamento del Palazzo) fino a, appunto, “servizio di lavaggio di parati e tendaggi”.
Peraltro non è questo nemmeno l’unico bando a incuriosire. Scorrendo infatti tra le altre gare indette, spicca anche quella da un milione di euro per agende e agendine. Oppure quello da8 milioni e 184 mila euro. Una barca di soldi per stampare (ancora) tutti i documenti.
Finita qui? Certamente no. Alcune cifre. Solo a Palazzo Madama nel 2011 si sono spesi 3,5 milioni per servizi di pulizia, 55 mila euro per la lavanderia, 114 mila euro per servizi di disinfestazione, 1,5 milioni per trasporti e facchinaggio, 145 mila euro per prodotti igienico-sanitari, 6 milioni di euro per le stampe degli atti parlamentari.
E i tanto biasimati servizi di ristorazione? Anche qui, il conto dei dipendenti è più alto di quello dei senatori: nel 2012 si prevede ci sia stata una spesa di circa 700 mila euro per gli onorevoli e di un milione e rotti per il personale.
Ultima curiosità: come si fanno a spendere al Senato 105 mila euro nel 2011 per “biancheria” e 50 mila euro solo per le “tessere di riconoscimento”? Ce lo diranno un giorno i politicanti tutti. Se la smetteranno di accapigliarsi.

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