"Sono orgoglioso del popolo elvetico. E' stata una bella dimostrazione di democrazia. Una vittoria contro avversari potenti che hanno paventato terribili conseguenze economiche e occupazionali con campagne di stampa aggressive e tendenziose", si è rallegrato stasera il "padre" del referendum, il 52enne Thomas Minder, a capo di un'impresa familiare nel cantone di Sciaffusa (nord-est) e parlamentare conservatore indipendente.
Ed è vero che il chiaro verdetto delle urne è giunto al termine di una campagna intensa, che ha visto i partiti di centro destra, ma soprattutto la potente Federazione svizzera delle imprese, Economiesuisse, investire milioni per tappezzare la Svizzera con manifesti per mettere in guardia dal pericolo di licenziamenti e la morte del modello svizzero provocati da un'approvazione dell'iniziativa.
Per i fautori del No, la proposta approvata doterà la Svizzera "del diritto degli azionisti più restrittivo al mondo". Ma questo ed altri argomenti non hanno fatto breccia. Tutti i 26 cantoni hanno approvato l'iniziativa: un'unanimità piuttosto rara nel Paese di 8 milioni di abitanti, dove convivono lingue e culture diverse. Un vero e proprio tsunami con punte del 77,1 % nel canton Giura e che ha superato la soglia del 70%, anche a Zurigo (70,2%), capitale economica della ricca Svizzera. (ANSA)
Fonte:http://www.wallstreetitalia.com/article/1514493/democrazia/in-svizzera-stravince-referendum-contro-megastipendi-top-manager.aspx
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