Ancora una volta il Vaticano si è reso artefice di una scelta destinata a far discutere l'opinione pubblica mondiale, se non altro dal punto di vista dell'opportunità. Nei giorni in cui si sta vivendo la fase di transizione determinata dal pontificato del dimissionario Benedetto XVI (clicca qui) anche lo Ior ha visto la nomina di un nuovo presidente. La scelta è caduta sull'industriale navale tedesco, Ernst Von Freyberg e ha già sollevato un vespaio di polemiche.
Von Freyber svolgerà un ruolo part-time, altra situazione inusuale in un periodo in cui il Vaticano sembra fare di tutto per uscire dai propri rigidi schemi. Ma il motivo per cui la sua nomina ha lasciato interdetti in tanti, risiede nel fatto che Von Freyberg non si limiterebbe a produrre – e progettare - semplici imbarcazioni, bensì navi da guerra. La circostanza è comunque stata prontamente smentita, anche con un pizzico d'ironia, da padre Federico Lombardi.
L'iperattivo portavoce vaticano ha così liquidato la faccenda: "La sua nomina è arrivata dopo un approfondito processo, condotto da persone che conoscono la natura e le finalità della Santa Sede, mi sembra che non si debba arrivare a conclusioni superficiali da parte dei media, sostenendo una incoerenza con la dottrina della Pacem in terris di Giovanni XXIII. La società di Von Freyber non fabbrica più navi da guerra, ha venduto quel reparto e fa solo ingegneristica navale. La Pacem in terris è tranquilla e tutto è risolto".
Tutto risolto, se non fosse per un piccolo dettaglio. Sul sito della società risultano "in cantiere" diversi modelli di navi da guerra che nel giro di pochi anni saranno immesse sul sempre florido mercato bellico mondiale. A pesare sulla scelta del board dello Ior, non solo la sfilza di incarichi ricoperti presso svariate società nel corso degli anni dal neopresidente, ma anche il suo essere membro attivo del Sovrano ordine di Malta. Per tre giorni a settimana Von Freyberg risiederà nella "sua" Francoforte e con la sua nomina viene nuovamente accresciuta quella dimensione germano-centrica della Chiesa, che con l'abdicazione imminente di Benedetto XVI sembrava destinata a lasciare il passo a una svolta, magari "esotica".
La nomina del presidente dello Ior, ovvero il forziere vaticano da sempre sospettato di operazioni poco chiare anche per via del proprio immancabile coinvolgimento in molti scandali finanziari - e non - del nostro paese, resta un evento in grado di incidere sul futuro dello Stato vaticano, anche maggiormente rispetto alla nomina del nuovo Pontefice. A questo il compito di garantire che, in futuro, lo Ior possa finalmente fare onore al proprio stesso nome, smettere di speculare e diventare davvero un "istituto opere religiose". Che ciò possa passare attraverso le navi da guerra risulta, laddove fosse confermato, il viatico peggiore per chi ancora spera in un vero restyling della Santa Sede.
Fonte:http://www.epressonline.net/notizie/italianews/36-notizie/3227-ernst-von-freyberg-al-vertice-dello-ior-un-fabbricante-di-navi-da-guerra.html
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