Il pareggio di bilancio, previsto dal governo Monti entro il 2013, sembra ormai essere divenuto un obbiettivo irraggiungibile. Il governo dei tecnici, dopo i proclami sbandierati per i successi conseguiti, chiude la legislatura con un buco di sette miliardi, e passerà al storia per essere stato quello che più ha alzato la pressione fiscale. Il sottosegretario all’Economia Polillo ha detto: “Le entrate fiscali di quest’anno sono inferiori a quelle che ci aspettavamo. Sono preoccupato, spero che gli introiti derivanti dall’Imu possano compensare il gettito mancante”. Negli ambienti vicini al ministero c’è però chi parla già di una manovra correttiva ad aprile ma, quando se ne parla, il più delle volte si verifica verrà fatta di sicuro e tanti saluti a quei giornali che fino a ieri titolavano sul boom di entrate fiscali.
Non staremo qui certo a fare l’inventario delle tasse introdotte per raggiungere il sopra citato obbiettivo, alcune delle quali devono ancora vedere la loro applicazione e, tanto per citarne una, è sufficiente ricordare che il primo di luglio scatterà l’aumento dell’Iva di un punto. E tuttavia ci chiediamo chi sia stato a redigere le rendicontazioni di previsione delle entrate tributarie. Delle due l’una: o le spese pubbliche continuano ad aumentare oppure i tecnici hanno creduto che l’economia rimanesse stabile, quando invece avrebbero dovuto prevedere l’esatto contrario, ovvero che le minori vendite causate dai rincari dovuti alle tasse avrebbero poi riflesso un minor gettito di entrate tributarie.
Alla luce di ciò, sarà inevitabile che entro il primo trimestre 2013 sopraggiunga una richiesta di ulteriori sacrifici attraverso una nuova manovra, e nonostante Tremonti avesse definito bestiale quella precedente, con il segretario del Pd che attribuisce al governo dei tecnici un atteggiamento di chi è solito “Nascondere la polvere sotto al tappeto” per il bene del paese e il rispetto degli impegni europei già presi, ci appiopperanno ancora un’altra stangata. Spremere ancora i Cittadini che già sono stati spremuti più del dovuto è una scelta politica che non tiene in considerazione le loro sofferenze, ragion per cui, invece di pensare solo alla falsa lotta dell’evasione fiscale, sarebbe il caso iniziassero a pensare di tagliare le spese pubbliche che ostinatamente si preferisce ancora finanziare. E mentre la campagna elettorale divampa solo in tv, in tutta Italia non si conosce ancora un emerito piffero circa le ricette di ripresa economica, e se mai c’è ancora qualcuno che pensa o crede di vedere la prossima classe dirigente politica impegnata per il rilancio economico, è meglio che badi al sodo e pensi piuttosto a come salvarsi. Le urne non serviranno a ridare la credibilità all’Italia, e il primo a saperlo dovrebbe essere proprio il premier uscente. Ma dato che le sue liste, contrariamente a quello che si ipotizzava, sono state invece infarcite di opportunisti dell’ultima ora, sarà difficile spiegare poi al mondo intero che nemmeno davanti ad una crisi drammatica si è voluto rinunciare a praticare la vecchia politica.
Fonte:http://www.lindipendenza.com/i-sacrifici-della-gente-buttati-alle-ortiche-arriva-nuova-manovra/
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