Drogarsi di Yoga: si può? Non solo, fa bene
Di Michele Zagni
E’ di stasera 28 gennaio la notizia che uno studio pubblicato dalla Duke University avrebbe dimostrato i benefici di sedute di Yoga su pazienti affetti da depressione: in particolare tale ricerca ha indagato gli effetti a lungo termine di sei mesi di yoga, con sedute settimanali, su pazienti anziani diagnosticati come affetti da depressione secondo i criteri del DSM-IV TR, il manuale diagnostico per i disturbi mentali, quali ad esempio la presenza di umore depresso per maggior parte del giorno, sensazione persistente di affaticamento o scarsa energia, diminuzione della capacità di concentrazione, ecc..
Senza entrare nel dettaglio della classificazione diagnostica, restano importanti i risultati di questo studio che indaga i benefici di una pratica orientale come lo yoga rispetto ad un disturbo assai diffuso nella società occidentale contemporanea, si stima abbia un incidenza di circa il 10% sulla popolazione adulta totale, con percentuali più elevate nelle donne rispetto agli uomini e mostrando in generale una pericolosa tendenza ad aumentare nell’ultimo ventennio.
Tale scoperta va ad affiancarsi ad altri numerosi studi sui benefici di altre attività, quali ad esempio quella sportiva o sessuale, sulla depressione ed in generale sul tono dell’umore: le responsabili di tale diretta influenza sono le endorfine, sostanze organiche prodotte e rilasciate direttamente nel cervello, con alcune caratteristiche simili agli oppiacei ed alla morfina, dunque con un effetto analgesico ed anche eccitante.
Oltre a ragioni prettamente neurobiologiche, esistono ulteriori motivazioni a favore di una pratica regolare dello yoga.
In primis, in una società dove la dimensione temporale della vita, lavorativa ma non solo, ha subito una accelerazione ai limiti della resistenza umana, fare un’ora di yoga, dove l’immobilità e la lentezza dei movimenti fanno da padroni, significa concedersi una pausa, una piccola frazione di tempo sottratta al turbine delirante della vita quotidiana, un momento in cui potersi ritrovare.
In secondo luogo lo yoga può provocare sensazioni di benessere dovute all’attivazione e sollecitazione di muscoli e nervi raramente utilizzati durante la giornata, contribuendo dunque ad un generale scioglimento della tensione e dello stress quotidiano, spesso accumulato ed espresso a livello muscolare, soprattutto a carico dei muscoli della metà superiore del corpo.
Che si tratti di yoga dunque, piuttosto che sport o sesso (meglio se non agonistico il primo e con il partner ufficiale e consenziente quest’ultimo), un esercizio moderato e costante nel tempo porta benefici a lungo termine anche su chi di depressione non ha mai sofferto, migliorando il tono dell’umore e dando sensazione di maggiore energia ed efficacia.
Costa inoltre meno di oppio e morfina, e senza effetti collaterali.
Fonte:http://ilreferendum.it/2013/01/29/drogarsi-di-yoga-si-puo-non-solo-fa-bene/
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