Il
20 novembre 2012, trasmesso su Radio
Radicale,
si è svolto il
convegno sulla sperimentazione animale promosso
dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ ribadendo
l’importanza e le necessità di questa pratica per poter testare
medicine che non siano pericolose per l’uomo. Sostenitore da sempre
di questa linea è stato il
dottor Silvio Garattini,
ricercatore e direttore dell’Istituto Negri. Ad avvalorare l’idea
che la vivisezione sia indispensabile è stataun’indagine
condotta su mille persone dall’istituto Ipsos che
si è dichiarato “indipendente” e non fazioso. Nando
Pagnoncelli, direttore dell’Ipsos, illustra
i risultati del sondaggio: emerge
che quel 80 percento di contrari alla vivisezione in realtà, se ben
informati, appoggiano la sperimentazione.
Un dissenso che, a detta del Garattini, non è così diffuso come gli
‘animalisti’ hanno sempre detto: oppositori che lo minacciano, lo
insultano ed «usano
violenza come al tempo del fascismo perché si fanno troppo
coinvolgere emotivamente»
afferma.
Il
convegno può essere riassunto in alcuni punti più importanti:
C’è
differenza, secondo Garattini, tra ‘sperimentazione animale e
vivisezione’: «Usare il termine vivisezione è un falso e non fa
parte della nostra realtà perché è sperimentazione animale e non
sezionare su vivi».
La
dichiarazione del Garattini ci appare poco chiara soprattutto
perché le
pratiche sperimentali avvengono su animali vivi e molto spesso non
anestetizzati.
Per capire meglio il suo punto di vista, lo
abbiamo contattato senza successo perché
impegnato in altri convegni in Germania. Continuando ad ascoltare
quanto detto durante il convegno, Garattini ammette apertamente di
sperimentazioni su animali spesso non anestetizzati «In
alcuni casi non possiamo anestetizzare gli animali se sperimentiamo
medicine antidolorifiche».
E allora se gli animali non sono morti e neanche anestetizzati perché
non possiamo parlare di sezione su animali vivi?
La
sperimentazione animale è l’unica via percorribile per non mettere
a rischio gli uomini. Lo stesso Garattini dichiara «Perché
necessaria? Perché non ci sono altri metodi alternativi. Molti
vaccini e trapianti sono stati possibili proprio grazie alla
sperimentazione animale».
In
realtà metodi alternativi ci sono anche perché la
sperimentazione animale non garantisce l’incolumità per gli
uomini.
Molti sono i prodotti testati su animali, anche cosmetici, che poi
hanno avuto effetti collaterali diversi. Ma allora perché
si continua solo con la vivisezione?
Garattini
smentisce i guadagni che ruotano attorno alla sperimentazione. «E’
errato parlare di lobby farmaceutiche perché la sperimentazione
costa ed impegna risorse. Noi –ricercatori- anche siamo contrari ma
non possiamo non farlo».
Chiarito
il non guadagno delle case farmaceutiche, nel dossier del marzo 2011
‘Dalla
parte dei randagi e non solo’ si specifica come ben il 70
percento dei fondi stanzianti dalla FSN – Fondo
Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica-
per la ricerca sperimentale, diventa
in realtà lo ‘stipendio’ dei ricercatori.
E visto il cospicuo introito ecco spiegato il perché la
sperimentazione animale diventa necessaria e insostituibile.
Come
ultimo punto il
convegno si conclude con l’auspicio di Garattini e
dei suoi diveder
passare, con la prossima legislatura, la legge sulla direttiva
europea.
Di
che si tratta? Con
il DECRETO
LEGISLATIVO N.116 DEL 1992 si
prevede che gli scienziati prima di compiere sperimentazioni su cani,
gatti ed altri animali devono chiedere l’autorizzazione. L’8
settembre del 2010 il
Parlamento Europeo ha approvato unaDIRETTIVA
(2010/63/EU)
che se verrà approvata dai Paesi Membri lascerà grande libertà
alla sperimentazione anche su animali in via d’estinzione, su
scimmie allo stato selvatico e sui randagi. Oggi grazie ALLA
LEGGE 281/91sul
randagismo è severamente vietato utilizzare randagi per la
vivisezione.
Attraverso l’OIPA
–Organizzazione
Internazionale Protezione Animali-
abbiamo intervistato il dottor
Stefano Cagno,
da anni membro
del Comitato Scientifico Antivivisezionista e della Lega
Internazionale Medici per l’Abolizione della Vivisezione.
Il
dottor Silvio Garattini durante il convegno sulla vivisezione ha
detto che è importante distinguere tra vivisezione -una
pratica che porta alla sezione dell'animale da vivo-
e sperimentazione animale -usata
dai ricercatori e che tutt'altro, ma
non ha ben chiarito quest'ultima definizione. Che differenza c'è tra
i due termini?
Nel
linguaggio comune i due termini sono considerati sinonimi (in realtà
anche per alcuni vocabolari), ma chi sperimenta sugli animali si
offende se lo chiami vivisettore. Loro preferiscono dire che
"vivisezione" sono gli esperimenti sugli animali dove si
sezionano (operano) da vivi senza anestesia, cosa ovviamente
impossibile. Se vediamo il problema da un punto di vista "fisico
e del dolore", ad esempio in molti esperimenti psicologici agli
animali si somministrano scariche elettriche attraverso il pavimento
della gabbia . In questo caso non si usa il bisturi eppure l'animale
soffre. Ultimamente comunque preferisco anch'io parlare solo di
sperimentazione animale, perché così non offro la via di fuga a
qualche ricercatore che dice: "anch'io sono contro la
vivisezione, infatti io faccio sperimentazione animale".
Durante
il convegno è stata presentata un' indagine dell'Ipsos in cui si
arriva alla conclusione che in Italia solo il 20% delle persone è
nettamente contro la vivisezione. Il Garattini sottolinea questo
numero e dice che è in diminuzione rispetto all'80 % dei contrari
professati dalle associazioni animali. E' un dato attendibile ?
L'indagine
dell'Ipsos è stata commissionata dall'Istituto Mario Negri e come
tutti i sondaggi sono pilotabili a patto che si facciano le domande
nella maniera giusta per ottenere ciò che si vuole, ossia che faccia
"felice" il commissionante, quindi chi paga la parcella. Il
dato dell'Ipsos dice che per il 39% degli intervistati la
sperimentazione animale è inaccettabile, per il 27% poco
accettabile, per il 15% abbastanza accettabile, per il 18% lo ritiene
del tutto accettabile.
Interessante
leggere che emergeva dalla ricerca che "gli intervistati, se
informati adeguatamente su come viene svolta e a cosa serve la
sperimentazione animale, cambiano idea". In altre parole prima
informo il campione su cos'è la sperimentazione animale,
naturalmente in base alle opinioni e ai dati di chi la compie (si è
mai visto qualcuno che parla male di ciò che fa). In pratica vuol
dire: condiziono il campione e poi gli faccio la domanda. Il
sondaggio è stato commissionato per contrastare quello dell'
Eurispes che ha dimostrato che il 86,35 degli italiani sarebbe
contraria alla sperimentazione animale. In tutta sincerità ritengo
poco credibile anche questo dato.
Inoltre
il ricercatore prosegue dicendo che la sperimentazione animale -pur
volendola evitare-
è una pratica necessaria e fondamentale perché l'unica possibile e
non esistono metodi alternativi. Specifica che alcune analisi su
animali devono per forza essere compiute senza anestesia perché si
studiano medicinali antidolorifici per cui l'anestesia sarebbe un
controsenso. Ma davvero è insostituibile la sperimentazione animale?
In
nessun esperimento di farmacologia viene somministrato alcun
antidolorifico, ad eccezione proprio delle ricerche che studiano il
dolore nelle quali prima si provoca dolore nell'animale e poi si
somministra l'antidolorifico. In tutte le altre ricerche
l'antidolorifico non viene somministrato perché interferirebbe con
l'azione del farmaco oggetto di studio. Ricordo che per studiare la
tossicologia dei farmaci si somministrano le sostanze oggetto di
studio a dosaggi tali da provocare la morte per intossicazione di un
certo numero di animali (un tempo era il 50%). La sperimentazione
animale è sostituibile nella misura in cui i legislatori lo
vogliono. Nessun modello animale è mai stato validato ossia
dimostrato scientificamente valido e quindi continuare ad usare un
modello che non è dimostrato scientificamente valido significa
prendere in giro la gente.
I
ricercatori dicono che non si possono non utilizzare gli animali come
si fa a sperimentare una sostanza in un organismo intero se non lo si
fa sugli animali?
Ciò è
vero, ma poiché ogni specie fornisce risultati diversi perché ogni
specie ha una propria genetica e propri meccanismi metabolici, dovrò
poi sperimentare sugli esserti umani (è obbligatorio per legge!) e
queste persone diventano le vere "cavie" sulle quali si
capisce come una sostanza agisce e viene metabolizzata. Se la
sperimentazione animali poggiasse su criteri scientifici, perché poi
sperimentare anche nella nostra specie?
Ci
fornisce alcuni esempi di metodi che si possono sostituire alla
sperimentazione animale?
Esistono
metodi "antichi" come le colture cellulari e tessutali che
forniscono risultati parziali, ma specie specifici, ma poi ci sono
tutte le tecniche più recenti come la clonazione cellulare, la RMN
dinamica, metodologie QSAR, i simulatori metabolici, la
farmacogenomica eccetera. Certamente che se non si finanziano questi
metodi e non si crea una cultura alternativa, si continuerà con la
sperimentazione animale che è un metodo ottocentesco.
In
ultimo: Garattini parla anche delle lobby e smentisce qualsiasi tipo
di guadagno per le industrie farmaceutiche o per gli Istituti di
ricerca: questi studi sono compiuti per 'etica medica' e dice che più
che guadagni per i ricercatori, gli istituti e case farmaceutiche ci
sono solo investimenti e spese. Quali sono i costi e i guadagni che
ruotano attorno alla vivisezione?
Un’
industria farmaceutica non è un istituto di carità e quindi, se è
vero che tutta la ricerca (animale o non animale) è un investimento,
è altrettanto vero che ciò è compiuto per commercializzare in
seguito i farmaci che compenseranno (in abbondanza!) gli
investimenti. Se fosse come dice Garattini, perché le industrie
farmaceutiche non regalano i farmaci? La vendita di farmaci nel mondo
è come business secondario solo all'industria delle armi. Ogni
ricercatore può prendere bassi compensi all'inizio della carriera,
ma ciò spiana la strada alle cattedre universitarie e ai posti di
ricercatore per le industrie che invece pagano profumatamente.
E' una vergogna che nessuno riesca ad intervenire concretamente per arginare questo stillicidio. Leggete qui:
RispondiEliminahttp://www.geapress.org/sperimentazione-animale/test-cosmetici-sugli-animali-lon-le-tiziano-motti-udc-presenta-una-interrogazione-prioritaria-alla-commissione-europea/7298